sabato 10 febbraio 2007

THE MANCHURIAN CANDIDATE ( The Manchurian candidate, USA 2004 )
DI JONATHAN DEMME
Con DENZEL WASHINGTON, LIEV SCHREIBER, Meryl Streep, Jon Voight.
THRILLER
Consuetudine del cinema americano, il remake difficilmente piace come l'originale : e "The Manchurian candidate", adeguato ai tempi odierni ( anche se un foglio riporta l' ambientazione nel 2008), e mettendo la guerra del Golfo al posto di quella in Corea, non ha raccolto i medesimi plausi che accolsero "Và e uccidi" di John Frankenheimer. Probabilmente la sceneggiatura spesso farraginosa e un approccio anche troppo cerebrale da parte di Demme alla regia non aiutano lo spettatore a orientarsi in una trama paranoide ma con allarmanti tracce di verità analitica : e c'è da dire che Denzel Washington non giustifica appieno la scelta di affidargli la parte del tormentato e in odor di ossessione Ben Marco, mentre meglio risulta nel complesso ruolo del reduce-senatore Shaw il credibile Liev Schreiber, e la madre mefistofelica Meryl Streep. Pur non mantenendo le promesse di tensione e ottimo cinema che una produzione così tirata a lucido, con tanti nomi altisonanti poteva far presupporre, questo rifacimento è apprezzabile in quanto tenta il rilancio di un genere, il thriller politico, che caratterizzò una stagione viva e non vegetale dell'immaginario collettivo, nata nella metà degli anni Cinquanta e proseguita fino alla fine dei Settanta .

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