giovedì 30 dicembre 2010

LA BELLEZZA DEL SOMARO ( I,2010)
DI SERGIO CASTELLITTO
Con SERGIO CASTELLITTO,LAURA MORANTE, Marco Giallini, Enzo Jannacci.
COMMEDIA



Sei anni dopo il grande successo di "Non ti muovere",Sergio Castellitto si rimette dietro la macchina da presa, coadiuvato ancora dalla moglie Margaret Mazzantini,che ha scritto la sceneggiatura come per il film precedente. Questa volta il registro è quello di una commedia satirica su un nucleo di borghesia radical-chic riunita in una casa di campagna, a mò di alcuni dei film più riusciti di Scola,e sulla falsariga di "Io ballo da sola",ma in chiave molto più ironica:bizzarro film delle feste natalizie,dalle premesse interessanti, ma dallo svolgimento infine non felicissimo. C'è la figlia intelligente ma viziatissima della coppia Castellitto-Morante,lui professionista ben avviato,lei psicologa per la ASL,con l'abitudine di portarsi anche il lavoro a casa,la quale si porta un misterioso fidanzato al week-end con genitori ed amici,salvo rivelare che è un uomo molto più anziano;ci sono l'uomo d'affari che si confessa "vecchio comunista venduto al mercato",la preside di scuola che si proclama moderna ed in trincea ma è soggetta ad isteria,la giornalista tagliente ma che non sa stare con il prossimo,e via enumerando. Ad una prima parte tutto sommato briosa,che presenta i personaggi e gli incastri tra loro, ne segue una seconda che si avvita lentamente su se stessa,denunciando stanchezza d'ispirazione e alla lunga un umorismo blando e poco graffiante. Fa specie che,nonostante lo abbia scritto una donna,ci siano perlomeno tre caratteri femminili introdotti a forza e di poco peso narrativo,tutto sommato,e che ogni personaggio sia anche troppo caratterizzato,vedi quello di Imparato con l'auricolare indossato fisso, o quello della Bobulova con il biberon sempre con sè. Sergio Castellitto autoindulge anche troppo,regalando una performance gigiona,che stucca e non convince:di per sè passabile,"La bellezza del somaro" è difficile da prendere sul serio come onesta presa in giro,ma anche come lettura dei tempi e di come la sinistra assomigli sempre meno a se stessa.


sabato 4 dicembre 2010

INCONTRERAI L'UOMO DEI TUOI SOGNI
( You will meet a dark tall stranger,USA/ES 2010)
DI WOODY ALLEN
Con NAOMI WATTS,JOSH BROLIN,Maggie Jones, Anthony Hopkins.
COMMEDIA
Woody Allen ambienta a Londra il suo nuovo valzer dei sentimenti e delle relazioni, giocando tra sedute spiritiche,predizioni del futuro e svolte esistenzial-amorose:dopo l'apologo newyorkese di "Basta che funzioni",continua a rassicurarci sullo stato del suo pessimismo filosofico,sottolineando la caducità degli intenti umani,e smontando ad ogni occasione i propositi dei personaggi riguardo al loro lavoro,ai loro rapporti,alle loro vite. C'è la signora troppo avvezza al whisky che trova qualcosa cui attaccarsi nelle profezie da tavolo di cucina di una sedicente veggente,c'è il marito di lei che l'ha abbandonata e pretende di non sentire il passo dell'incipiente anzianità legandosi ad una sciroccata tutta rifatta e dalla virtù assai relativa,c'è la loro figlia che si dibatte in un matrimonio in secca con uno scrittore non più di successo:Allen dipana il filo delle loro sventure ridendosela con i voluttuosi balletti di aspirazioni andate in vapore e corteggiamenti sempre pronti a prender quota. Pur piacevole nello svolgersi,"Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" è una commedia che di rado fa sbocciare il riso, mette insieme dialoghi tutto sommato risaputamente brillanti,e non va più in là di una generica gradevolezza d'insieme.In sostanza,un Allen minore,come gli è capitato più di una volta negli ultimi dieci anni,alternando un lavoro più compiuto ad un altro di transizione,dovuto anche al fin troppo elevato ritmo di lavoro che il comico e regista si è imposto da sempre. Molti degli spunti rimangono sospesi,alcune delle traiettorie delle storie raccontate non trovano adeguata conclusione,e da un film in cui ogni personaggio vorrebbe fare altro ed uscire da quella che è la sua vita normale, si esce dalla sala sorridendo appena,ma con un'ombra di delusione relativa. Tra gli interpreti,si distinguono per densità interpretativa Naomi Watts,per splendida fotogenia Freida Pinto,e per associata nevrosi all'autore Josh Brolin.

STANNO TUTTI BENE ( Everybody's fine,USA 2010)
DI KIRK JONES
Con ROBERT DE NIRO,Kate Beckinsale, Drew Barrymore,Sam Rockwell.
DRAMMATICO
Alla sua uscita,nel 1990,appena dopo la consacrazione agli Oscar del suo regista con "Nuovo cinema Paradiso", "Stanno tutti bene" registrò un sonoro insuccesso di pubblico,e un atteggiamento tra il deluso e il deprecante da parte dei recensori,che bollarono il film come vecchio,scontatissimo e zeppo di luoghi comuni. Ne producono un remake vent'anni dopo Vittorio Cecchi Gori e Gianni Nunnari,già soci una quindicina di anni fa,con Robert De Niro come protagonista in una storia che vede un uomo in pensione rimasto vedovo da poco,che decide di andare a trovare i figli sparsi per lo Stato,che egli crede felici e realizzati,ma che gli nascondono problemi di vario spessore e portata,e le loro insoddisfazioni. Diretto dall'inglese Kirk Jones,autore di un pugno di commedie, "Everybody's fine" ha suscitato l'entusiasmo di alcuni critici d'oltre Oceano,tanto da spingere qualcuno ad esaltare la prova di De Niro suggerendo di candidarlo all'Oscar:il film,che sconfina spesso nell'elegìaco e narra le pene sommesse di un brav'uomo troppo convinto che le cose abbiano un lato solo,è professionalmente diretto e recitato,da un protagonista che sceglie intelligentemente la chiave del misunderstatement per dipingere un personaggio che fa parte degli uomini comuni,e dal coro degli interpreti che danno vita ai figli,comparendo in realtà brevemente all'interno della pellicola. Però,se si apprezza il tono tutto sommato discreto della regia,si percepisce che la storia vorrebbe ad un certo punto farsi toccante,ma non ci riesce,se non per un pugno di secondi,nella scena del quadro prima della fine del film. Giocato su un ritmo non velocissimo ma tuttavia scorrevole,ha il merito,semmai,di riproporre in un ruolo vero un grande interprete negli ultimi anni troppo spesosi in filmetti utili solo a batter cassa.