venerdì 26 novembre 2010

SALT ( Salt,USA 2010)
DI PHILLIP NOYCE
Con ANGELINA JOLIE, Liev Schreiber,Chiwetel Ejofor,Daniel Olbryschki.
AZIONE
Passato da un protagonista maschile assegnato a Tom Cruise ad una star femminile quale Angelina Jolie,che alterna ruoli più classici,da attrice drammatica,a performances ginnico-adrenaliniche quale questa,"Salt" ha avuto un buon successo in USA,nonostante la curiosa genesi.Il film di Noyce riporta un confronto aspro tra americani e russi,accusati di infiltrare spie "dormienti" per destabilizzare il sistema statunitense,come usava trenta e più anni fa in "Telefon" di Don Siegel,ma con intenti ancor più devastanti e puntati a ricreare minacce nucleari:realizzato con una trama che propone una scena d'azione sparata a mille dopo l'altra mostrando un'eroina con un fondo di ambiguità che sfoggia un sangue freddo micidiale fino allo showdown conclusivo. Sul piano del ritmo "Salt" ha buone carte da giocare,a differenza di precedenti lavori del regista australiano,che ha realizzato altri successi del genere,ma con impostazione più lenta:il problema maggiore,oltre alla scarsissima verosimiglianza di quasi tutto il racconto,è,oltre all'anacronismo di base,dei cattivi russi che vogliono mandare sottosopra la stabilità dell'America,la coerenza narrativa. Un'agente super dei servizi segreti che viene accusata da un infiltrato ex-KGB e va nel panico,senza prove nè altro,lascia che lo spettatore sollevi divertito più di un sopracciglio,ed il personaggio che nel finale svela il suo vero volto,e che dovrebbe risultare il maggior colpo di scena della storia,è prevedibilissimo fino dai primi momenti di proiezione.Lo scontro finale,con un attacco atomico simultaneo per far sì che i paesi arabi si scatenino in una rappresaglia destinata a divenire la terza guerra mondiale è quasi cartoonesco:anche se la confezione presenta buona professionalità,siamo di fronte ad un tipico film usa e getta,al quale oltre tutto manca la necessaria tensione da thriller che forse sarebbe stata più utile di scene indiavolate e puntalmente poco credibili.

lunedì 15 novembre 2010

FAIR GAME-Caccia alla spia ( Fair game,USA 2010)
DI DOUG LIMAN
Con NAOMI WATTS,SEAN PENN, Ty Burrell,MIchael Mc Gill.
DRAMMATICO
Dalla vera storia di Valerie Plame,agente CIA tradita dalla Casa Bianca per mettere alla berlina il marito giornalista e scrittore critico verso l'operato dell'amministrazione Bush,un film tratto da due libri-verità che rimanda alla tradizione del thriller politico stile "Tutti gli uomini del presidente" e "Perchè un assassinio". Se però la mano di registi come Pakula e Pollack aveva il suo peso nel definire intrighi complessi e comunque incalzanti,quella di Doug Liman,già alle prese con il primo episodio della saga della spia senza memoria Jason Bourne,fatica ad ingranare la marcia giusta nel raccontare la vicenda:lenta ad entrare in moto,racconta infine cose già viste in altri film senza portare lo spettatore a riflessioni nuove o profonde sulla scandalosa condotta degli scherani della presidenza USA che assieme al governo britannico e collaborando anche con i servizi segreti italiani, organizzarono una rete di bugie e false prove per aver l'occasione di dare il via alla guerra contro l'Iraq. Le interpretazioni della Watts e di Penn sono tuttavia sentite,interessanti,ma è il tono del film che inclina al piatto e difficilmente appassiona il pubblico,seppure si tratti di argomenti scottanti e tuttora d'attualità.Purtroppo però l'occasione appare sprecata,e la realtà ha dimostrato il fallimento della strategia di Bush,Cheney e Rumsfeld in modo ancor più marcato e netto.

domenica 7 novembre 2010

INNOCENTI BUGIE ( Knight and day,USA 2010)
DI JAMES MANGOLD
Con TOM CRUISE,CAMERON DIAZ, Paul Dano, Peter Sarsgaard.
AZIONE/COMMEDIA
Le previsioni degli esperti di settore non lasciavano molto sperare,ed infatti si sono avverate:"Innocenti bugie",che rappresenta il ritorno di Tom Cruise ad un film concepito per le grandi platee, non è stato il rilancio di una carriera comunque straordinaria,ma che da qualche anno segna commercialmente il passo,o perlomeno non garantisce le grandi cifre assicurate degli anni passati. E'vero che difficilmente una star hollywoodiana faccia solo grandi incassi, è capitato un pò a tutti di avere fasi calanti e rinascite, o lenti declini:però è vero che Cruise difficilmente ha fatto mosse sbagliate,o non ha saputo incontrare i gusti del pubblico,e questo nuovo progetto,che doveva sposare forsennate scene action a un tono da commedia,un pò sulla falsariga di "True lies",non ha funzionato come doveva, e perfino "The expendables" ha raggiunto consensi maggiori. A mio giudizio,per essere una comedy DOC,ci sono troppi morti e Mangold non ha saputo imprimere al film quel giusto equilibrio tra i generi che ad altri è riuscito meglio,e dire che non è un regista peregrino,ma è di quelli rimasti a mezza strada tra l'autorialità e l'ecletticità da slegato dai generi. Cruise e Cameron Diaz,già insieme in "Vanilla sky" hanno un discreto grado di affiatamento,ma è lei quella più in palla,mentre lui ripete il numero di uomo d'azione coriaceo alla "Mission:impossible",ma senza quell'ironia profusa che ad esempio un Roger Moore conferiva al suo James Bond.In una storia che vede schegge impazzite della CIA farsi pericolosi killers e la coppia dover sopravvivere e contrattaccare ad esse,cercando di proteggere un giovane inventore che ha escogitato una forma d'energia più o meno infinita:scioglimento prevedibile, buon allestimento delle sequenze di azione,pur buttate molto sulla tradizionale spacconeria hollywoodiana, professionalità evidente nella confezione.Ma il pubblico ha risposto tiepido.