venerdì 26 gennaio 2007

LE TRE SEPOLTURE (The three burials of Melquiades Estrada, USA/F 2005)
DI TOMMY LEE JONES
Con TOMMY LEE JONES , Barry Pepper, January Jones, Julio Cesar Cedillo.
DRAMMATICO
Ecco un altro attore che fa il passo difficile di diventare regista,da Clint Eastwood a George Clooney, passando per Redford,Nicholson,Penn,lo hanno fatto in tanti, con risultati più o meno interessanti: Tommy Lee Jones ha realizzato un esordio western-esistenzialista, progetto covato per una decina d'anni, ambientando il film sul confine tra Stati Uniti e Messico (dove Bush aveva intenzione di erigere una muraglia). Scritto dallo sceneggiatore di "21 grammi", il film tiene conto senz'altro del cinema di Sam Peckinpah, per l'atmosfera violenta e disperata, e l'ambientazione tra la polvere delle strade e la desolazione dei luoghi, e di tal cinema mantiene l'andatura, senza accelerazioni, procedendo coerentemente verso un finale dove ciascuno dovrà dare una risposta al proprio essere sperso. Intendiamoci, "Le tre sepolture" è un'opera prima che ha il pregio di non cercare spiegazioni assolute, percorre a sprazzi la non facile strada del grottesco (le scene per la "manutenzione" del cadavere) e assume sulle proprie spalle la malinconia forte di un coro di reietti, persone indolentemente sospese in un limbo che contempla lo squallore di ore vuote,la determinazione di chi vuol comunque sopravvivere, l'aridità di una consunzione interiore che sfinisce. Jones ha il coraggio di dipingere un'umanità in cui nessuno è veramente cattivo, solo qualcuno più vile degli altri. E la parte che rimane più impressa è la sosta ristoratrice dal vecchio cieco e abbandonato : a me ha ricordato la canzone di DeAndrè "Il pescatore",chissà se chi l'ha pensata l'ha mai sentita.

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