DI TIM BURTON
ANIMAZIONE.
Presentato come un'operina buffa e quasi con ritmi da comica dai trailers, "La sposa cadavere", codiretto e presentato da Tim Burton, ha ottenuto considerevoli elogi , e una quasi unanimità di recensioni altamente positive nelle rubriche di cinema : ispirato a una tragica usanza di certe lande della Russia ottocentesca, con banditi che uccidevano e seppellivano giovani spose. Il film è invece una fiaba ad elevato tasso di malinconia. Non che manchino i momenti per sorridere , o alcune trovate visive divertenti, ma questo lungometraggio di settanta minuti trova una dimensione ideale proprio nelle parti in cui si espande la suggestiva dolcezza del limbo della non fisicità. E lo scheletro di un cagnolino amato quando era vivo, che scodinzola e fa le feste all'antico padrone coccola il cuore invece di suscitare ribrezzo, e la nobiltà d'animo di chi non cammina più sulla terra evidenzia la grettezza ossuta di molti vivi. Rimane, nello spettatore che si è preparato a un divertimento brillante tipico di molto cinema d'animazione degli ultimi anni, forse , un pò di delusione, ma l'immagine della sposina non vivente che si tramuta in uno sciame di fafalle è di quelle che rimangono negli occhi e nella mente.
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