DI MILOS FORMAN
Con F.MURRAY ABRAHAM, TOM HULCE, Mary Elizabeth Berridge, Jeffrey Jones.
DRAMMATICO


Chi ha letto il dramma di Peter Shaffer o è andato a vederlo a teatro, notera'come il tono usato dal commediografo, molto ironico in varie parti, sia tutto sommato incattivito nella versione cinematografica che ne ha dato Milos Forman. Otto premi Oscar vinti, un grande successo di pubblico e interesse ravvivato per il personaggio di Wolfgang Amadeus Mozart : un'opera cinematografica sontuosa, curatissima sia dal punto di vista tecnico che nell'ambientazione, usando una Praga resa in modo da ricordare la Vienna del periodo narrato.Forman, che è uomo comunque incline a immettere umorismo anche dentro i drammi piu'accesi, porta la contrapposizione Mozart-Salieri equivalendola a Talento-Ambizione, sottolineando che se manca il primo, la seconda puo'essere pure smisurata, ma non riesce a ottenere le stesse cose. E intinge nella malignita'l'Antonio Salieri livido di F.Murray Abrahams, come decora di gioiosa volgarita'lessicale il Mozart di Tom Hulce : straordinario il finale, con il sacerdote venuto a confessare l'ex-compositore di corte invecchiato e divenuto completamente pazzo, schiacciato dalla follia del ricoverato al manicomio, il quale si autoelegge nume protettore dei mediocri del mondo. Un grande spettacolo fondato forse su un falso storico non confermato.
1 commento:
«Se Salieri non ha ucciso Mozart, di sicuro Puškin ha ucciso Salieri.>> (Puškin 1840)
ma anche Forman ha fatto il suo!
Tornando al film,lo stile inconfondibile di Forman ha reso la storia/ leggenda che avvolge il giovane genio austriaco un capolavoro d'arte visiva.
Come sempre la scelta dei temi del regista ricade su storie crude che esaltano la meschinità dell'uomo.
Otto premi oscar uno più meritato dell'altro, particolarità: due attori protagonisti entrambi candidati allo stesso Oscar, vinto poi da Abraham Murray (Salieri)!
Meritatissimo in particolare l'oscar a Theodor Pistek, il genio del costume!
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