venerdì 13 aprile 2007

L'ULTIMO SAMURAI ( Last samurai, USA 2003)
DI EDWARD ZWICK
Con TOM CRUISE, Ken Watanabe, William Atherton, Billy Connolly.
DRAMMATICO/AVVENTURA

In una fase in cui le regole e gli stilemi dell'Oriente richiamano l'attenzione di autori,star e pubblico pagante,uno dei maggiori successi è stato "L'ultimo samurai", kolossal ambientato in Giappone , diretto da un regista specializzato in elogi dell'epica, e interpretato da uno dei maggiori beniamini delle masse.Come ha intelligentemente, al solito, rilevato Roberto Nepoti recensendolo , si può dire che "L'ultimo samurai" è tendenzialmente un film antiglobalizzazione: infatti, al processo di "occidentalizzazione" del neounificato impero nipponico, Zwick, al quale le campagne contro gli indiani devono esser rimaste parecchio sul gozzo(come lo capisco, bravo)oppone un eroe che si vergogna del proprio passato soldatesco (come il colonnello Anthony Hopkins di "Vento di passioni" , dello stesso regista).E, in sostanza, questo film è il racconto di un uomo che riguadagna il rispetto di se stesso e un pò di pace interiore tornando a far la guerra, ma dalla parte dei più deboli, e destinati ad essere sconfitti dalla Storia (e da eserciti più potenti). Analogie con "Balla coi lupi"?Almeno nello spunto ,sì: e Zwick conferma maggior abilità nelle scene di battaglie e scontri, mostrando di esser portato più per gli spettacolari allestimenti di scontri campali che nelle scene con dialoghi in cui gli attori recitano di più.Cruise parte male, appare poco credibile inizialmente , e si guadagna via via la simpatia dello spettatore( anche se mi era sembrato più convincente in altri film), e più bravo appare il carismatico Ken Watanabe(o, ad esser corretti,Watanabe Ken) nella parte del capo dei samurai ribelli.Filmone tradizionalista nella costruzione, merita di esser visto per la buona tensione di spettacolo ben orchestrato: belle le musiche di Hans Zimmer, un pò affannosa la parte centrale della "rieducazione" di Algren/Cruise, il finale sarebbe stato ben più memorabile con dieci minuti di film in meno chiudendo sulla battaglia in cui in molti trovano onorevole morte.Ma , si sa, i kolossal americani di ora non hanno il coraggio di un finale davvero tragico...

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