domenica 1 febbraio 2009

W. (W., USA 2008)
DI OLIVER STONE
Con JOSH BROLIN, Elizabeth Banks, James Cromwell, Richard Dreyfuss.
GROTTESCO/BIOGRAFICO
Vergognosamente boicottato dalle case di distribuzione italiane, è stato trasmesso praticamente in prima assoluta su La7 ( appena prima è uscito in qualche città capozona in sporadiche sale, ma che cosa ridicola...), è giunto questo biopic lampo , uscito in USA quando ancora le recenti elezioni presidenziali non si erano tenute: ovviamente non autorizzato, visto il quadro poco felice che dà non solo di George W. Bush, il film di Stone ha convinto fino ad un certo punto gli spettatori, ma curiosamente, non ha diviso nettamente i detrattori dagli estimatori, come spesso è capitato ai suoi lavori. Mettiamola così: quello che si è visto è il ritratto di un cretino di un successo spropositato, tale da farlo rieleggere convintamente dopo l'elezione rubata del 2000, ma la cosa rilevante è che tutto sommato non era nemmeno il peggiore della propria cricca, considerando Cheney e Rumsfeld( personaggio alquanto sinistro, cui non è stato dato molto spazio qui). L'autore di "Platoon" racconta un immaturo naturale in perenne conflitto e competizione con l'ombra paterna, già presidente prima di lui, una sorta di Forrest Gump storico e politico che ha ottenuto più crediti di quanti ne abbia mai meritati, un presidente oggi già rimosso culturalmente, ma che purtroppo ha segnato la storia mondiale degli ultimi otto anni, applicando un'arroganza clamorosa ( ma il deprecabile silenzio con cui si si è accettato tutto ciò è stato altrettanto clamoroso, e due guerre scatenate per sfacciatissimo tornaconto di Stato adducendo la scusa del colpo subito è troppa roba,signori miei) nell'esercizio del Potere facendo assomigliare gli Stati Uniti all'Impero Romano, neanche al suo meglio. Molto bravo Brolin, uno dei migliori talenti emersi negli ultimi anni, nel ruolo di W., e tra gli attori di contorno spiccano il Bush padre di James Cromwell e il Cheney viscido di Richard Dreyfuss.Ultima considerazione, il quivi descritto (non a torto) cretino comunque dileggiò l' "amico" Berlusconi che si prodigava in complimenti in un inglese bisognoso di ampie ripetizioni, è rintracciabile su Youtube.

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