DI JAN DEBONT
Con KEANU REEVES, SANDRA BULLOCK, Dennis Hopper, Jeff Daniels.
AZIONE
Dotato di un avvio tra i migliori del cinema americano d'azione di sempre, tesissimo e incalzante,"Speed" regge bene i primi venti minuti, ma dal momento in cui l'agente spesciale keanu Reeves sale sul bus dove è installata la bomba che si innesca una volta passate le 50 miglia orarie, alla fine, si susseguono tante di quelle inverosimiglianze da far rimpiangere persino "Cobra" con Stallone.Di fronte a un attentatore che ha il ghigno perverso ormai semiautomatico di Dennis Hopper, il quale chiede tre milioni di dollari di riscatto,(e, considerati i danni provocati dalla squadra di teste di cuoio, tra mcchine distrutte, cantieri polverizzati, un aereo deflagrato, converrebbe dargli i quattrini e chiuso), il poliziotto ingaggia un duello a distanza all'ultimo incidente stradale.Il pubblico attonito assiste così a un autobus che viaggia su due ruote, che salta un tratto mancante di viadotto lungo 17 metri impennandosi e atterrando senza far scoppiare neanche un copertone(ma che gommai in America!), il cattivo Hopper che dovrebbe essere un genio del Male, e invece viene fatto fesso da un trucchetto dozzinale con una telecamera nel quale non cascherebbe neanche Emilio Fede, e dopo una serie interminable e stancante di pseudo-colpi di scena, il confronto tra il buono e il cattivo.Sul tetto di un vagone della metropolitana, ovviamente lanciato verso un binario morto, tralasciando il piccolo particolare che il metrò a Los Angeles, per paura del Big One, non ce l'hanno mai messo:qualche battutaccia che dovrebbe far sorridere suggella "Speed", un film che svilisce il cinema al livello del videogame, e nemmeno di prima qualita',che fece di tutto perchè un deluso pubblico uscente dalle sale frenasse la tentazione di prenderlo a pernacchie.
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