venerdì 20 febbraio 2009

OPERAZIONE VALCHIRIA (Valkyrie, USA/D 2009)
DI BRYAN SYNGER
Con TOM CRUISE, Kenneth Branagh, Terence Stamp, Tom Wilkinson.
DRAMMATICO
In una fase cinematografica che riflette parecchio sulla Seconda Guerra Mondiale, sui suoi esiti e sulle sue conseguenze( vedi anche "The reader" che esce oggi nelle sale,tanto per fare un titolo), il film più chiacchierato già in preproduzione è stato "Valkyrie", girato in Germania, che narra l'attentato arrivato più vicino ad eliminare Adolf Hitler, compiuto da un gruppo di alti ufficiali disincantati, delusi e offesi dalla condotta del Fuhrer:di mezzo c'era il fatto che la star Tom Cruise,attaccatissimo al progetto, facesse parte di Scientology, religione apertamente osteggiata nella terra di Goethe, poi la cosa è rientrata e il kolossal è stato realizzato e regolarmente uscito sugli schermi. In molti avevano già pronosticato un tonfo dalle epiche proporzioni, viste le premesse (ma non per forza una lavorazione un pò tribolata significa poi insuccesso, semmai che i film mostrino evidenti difetti di confezione, ma non è questo il caso), mentre nonostante le mancate nominations agli Oscar (quest'anno contestate più del solito,staremo a vedere per i premi) il film di Synger ha tutto sommato funzionato sia in patria che nei mercati internazionali,se si pensa che una schifezza vera e propria come "Io vi troverò" sta trionfando al botteghino USA, gli ottanta milioni di dollari raggiunti da questo almeno premiano un buon livello di cinema. Detto ciò, il film sullla congiura del colonnello Von Stauffenberg e soci è realizzato molto bene, e il fatto che sia curato è rintracciabile anche in ciò che scrivono i personaggi, nella lingua del paese ove la pellicola è ambientata, e non al solito in inglese( cosa abbastanza cialtrona e nazionalista consueta nei lungometraggi hollywoodiani): semmai, ad un thriller storico-drammatico di una certa presa come questo, dinanzi ad attori molto bravi ad esprimere i caratteri dei ruoli assegnati (Cruise mette nel suo ufficiale menomato e ribelle una pervicacia livida) emerge che Bryab Synger, autore di buon cinema spettacolare, non può fare ciò che non è.Affidato,per esempio, a Clint Eastwood, che è un autore vero e proprio, come un Ridley Scott,con i difetti che gli si possano trovare, il film avrebbe avuto un altro taglio, e forse una lettura oltre la superficie di ciò che viene raccontato:Synger, ma lo si era capito nei suoi precedenti lavori, e questo ne è la conferma, è un bravo regista di grosse produzioni che divertono, o, nel caso, suscitano ammirazione e interesse, ma non salgono a certi livelli. Il suo cinema può essere paragonato a quello di John Sturges ("I magnifici sette") o,per essere più vicini nel tempo, a Richard Donner ("Arma letale"):non per sminuirlo, ma quest'è.

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