LA CONVERSAZIONE ( The conversation, USA 1974)
DI FRANCIS FORD COPPOLA
Con GENE HACKMAN, John Cazale,
Negli anni del Watergate, la teoria del complotto shockò l'opinione pubblica, e di conseguenza letteratura e cinema ne vennero influenzati notevolmente:non c'era thriller, all'epoca, che non risentisse di echi su intercettazioni, spionaggio e controllo su ignari personaggi.Meno male che allora era considerata una cosa preoccupante, oggi gente come Bush II dice bellamente che è giusta una forma di controllo alla "Grande fratello"( quello di Orwell, non la porcheria della tv).Dopo il trionfo straordinario del "Padrino", F.F.Coppola sentì la necessità di realizzare un film piu'"piccolo", e così nacque questo "La conversazione", thriller su un' ossessione paranoica, con un intercettatore dalla personalità nascosta e nevrotica per protagonista.Geniale l'ultima parte del film, con un ribaltamento completo dell'ottica nostra e di Harry Caul, il protagonista, con la realtà, o ciò che lui crede tale, che gli si sgretola davanti: grandissimo Gene Hackman in una delle sue più belle interpretazioni, un misto di indisponenza, timidezza e rimorso reso raffinatamente, forse meritevole di un Oscar non meno di quella per "Popeye" Doyle. Il finale è tra i più sconcertanti mai realizzati al cinema:e l'immagine di Caul che suona il sax, ormai in preda alle proprie ossessioni nell'appartamento fatto a pezzi è agghiacciante.
domenica 13 maggio 2007
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