BRANCALEONE ALLE CROCIATE ( I,1970)DI MARIO MONICELLICon VITTORIO GASSMAN, Paolo Villaggio, Gigi Proietti, Adolfo Celi.COMMEDIA

Il seguito è una logica spesso premiata nel mondo del cinema, a patto che non si esageri e si cerchi di strizzare oltre misura spunti e personaggi.Il successo straordinario de "L'armata Brancaleone" , con l'innovazione della messa in burla, ma colta e saporita, delle gesta dei cavalieri medioevali spinse Mario Monicelli a bissare l'operazione che nel '66 ottenne i favori di pubblico e critica.A mio parere,"Brancaleone alle crociate" è, se possibile, più riuscito ancora del film precedente.C'è, qui, una consapevolezza maggiore delle potenzialità del mondo di Brancaleone da Norcia, e la natura picaresca dell'Avventura si avverte forte e chiara: la composizione della nuova armata, la proposizione ironica di viltà di potenti e prodezze volenterose ma disgraziate di eroi miserrandi è, in sostanza, una visione più umanistica dell'epica conosciuta, quasi dedita all'indulgenza verso una Storia portata avanti dai poveracci e arridente invece a chi detiene il Potere.Fuor di metafora, una commedia avventurosa, in cui Vittorio Gassman ha occasione di istrioneggiare magnificamente, e il cast attorno è eccellente, da citare, tanto per fare due nomi, Stefania Sandrelli strega passionale e Adolfo Celi re quasi da fumetto.E nella splendida fotografia di Alfio Contini, i colori sono una cornice splendida, che arricchisce questo quadro d'umanità ridicola e toccante insieme, avviata a fare i conti con la Morte che li aspetta qua e là.Forse, anche un terzo capitolo sarebbe stato bello.
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