DI WILLIAM FRIEDKIN
Con ROY SCHEIDER, BRUNO CREMER, Francisco Rabal, Amidou.
DRAMMATICO/AVVENTURA
Quattro uomini persi, dalle "vite vendute", come diceva il titolo italiano del classico francese di Clouzot di cui questo film è il remake americano, in un Sudamerica non precisato(ma personalmente ritengo sia la Colombia, e non la Repubblica Dominicana come indicato da altri):un rapinatore di basso livello statunitense, un affarista francese andato alla rovina, un sicario messicano di poche parole, un terrorista arabo.Friedkin presenta i quattro personaggi nella prima mezz'ora, spiegando i motivi per cui si incontrano in un paesello poverissimo, spendibili in quanto non più esistenti per il mondo occidentale, e per soldi, quindi per fuggire da lì scelti per trasportare quintali di esplosivo su due scassati camion (dei quali uno è chiamato "Sorcerer"). La seconda parte della pellicola racconta il viaggio quasi reso impossibile dall'avversione di una natura possente e furibonda, dalla violenza accentuata dalla povertà dei luoghi e dalle ritorsioni del Caso:solo uno dei quattro giungerà a destinazione vivo, ma le immagini finali sembrano presentare il conto di un inevitabile destino. Fiasco al botteghino dopo i grandi risultati de"Il braccio violento della legge" e soprattutto "L'esorcista", passato pochissimo alla tv, "Il salario della paura" contiene comunque pezzi di cinema notevoli, come la traversata dei camion sul ponte di corda, dalla tensione altissima, che rimarca la lotta dell'Uomo contro forze di incalcolabile potenza, e le tesissime presentazioni dei quattro:del gruppo, ben scelto per facce e adesione ai ruoli, il più bravo è forse Bruno Cremer, in un ruolo di canaglia, ma di cui espone ogni umana fragilità.
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