mercoledì 3 febbraio 2010

IL MIO AMICO ERIC (Eric and me, GB/F/I/BE 2009)
DI KEN LOACH
Con STEVE EVETS, Eric Cantona, Stephanie Bishop, Gerard Kearns.
COMMEDIA
In una recente intervista un patito del calcio come Nick Hornsby ha dichiarato che la sua foga per il mondo del pallone preso a pedate è assai calata rispetto agli anni in cui scrisse il celeberrimo "Febbre a 90 gradi": e non è una cosa infrequente da sentire anche in giro, tra semplici appassionati. Le settimane televisive traboccano di sedicenti esperti (qualcuno lo è davvero, ma quanti discorsi superflui,ammettiamolo...), gli stadi tendenzialmente si svuotano, la pay tv crea pacchetti su pacchetti per poi far giocare partite ad orari assurdi e ritmi demenziali,anche per le rotule di chi lo gioca e la busta paga di chi va sugli spalti. Ken Loach ha realizzato una commedia su un postino depresso, che ha perso la voglia di lottare e subisce sordamente gli altri,finchè non gli appare il suo idolo di sempre, il transalpino Eric Cantona,che in forma di amico immaginario/coscienza lo sprona a ritirare fuori il suo meglio e riprendersi la propria vita. Il film, basato su un'idea non nuova ( come non ricordare "Provaci ancora,Sam"?) non è tra le cime del cinema di "Ken il Rosso, però è una commedia onesta, vitale, che parla di persone reali, con case che non sembrano venute fuori da un catalogo di arredatori come troppo spesso figurano sugli schermi, e abbozza una morale di innegabile fascino: ritrovare lo spirito che animava i sogni della giovinezza corrobora e fa sentire vivi. Un cast di volti sconosciuti fa da corona alle apparizioni affatto spiacevoli dell'ex star degli stadi che, sì, colpì al petto con i piedi un tifoso che lo contestava, ma sapeva incantare i suoi ammiratori e non con delizie atletiche che ricordano come lo sport sia una sublimazione delle capacità fisiche (ma non solo) umane. E forse è vero che i giochi di potere di multinazionali e i capricci delle star del calcio ci hanno un pò stancato, ma che bella scena quella dei ragazzini che giocano in un cortile immaginandosi forse al centro di uno stadio con sottofondo di una "Marsigliese" incerta suonata dalla tromba del barbuto Cantona.

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