DI GENNARO ANNUNZIANTE
Con CHECCO ZALONE, Dino Abbrescia, Giulia Michelini, Fabio Troiano.
COMMEDIA
Pugliese a Milano per sfondare nel mondo della musica, il fessacchiotto Checco, come ogni personaggio comico che si rispetti, mette in crisi ogni situazione in cui si ritrova e provoca guai a chi lo incontra: se "Checco Zalone", in dialetto, è già un programma (sarebbe a dire, "che pacchiano", "che tamarro" o giù di lì) e permette al comico che lo interpreta, Luca Medici, di deridere certi (troppi) aspetti volgari di quest'Italia molto influenzata dalla televisione, il film d'esordio del personaggio non manca di garbo, con qualche parolaccia di prammatica. Però i quasi quattordici milioni di euro incassati non sono uno scherzo, soprattutto per un film che suscita qualche sorriso, ma è pochissima cosa davvero. La presa in giro dei pregiudizi sui gay, dei leghisti duri e puri, sui cantanti alla Gigi D'Alessio possono divertire,molto moderatamente, il protagonista spara qualche battuta non male (la migliore, la canzone in calabrese dinanzi ad un pubblico di seguaci di Bossi) , ma tutto questo seguito sarebbe un fenomeno da studio per gli appassionati di statistiche e formule per come si costruisce un successo di queste proporzioni. "Zelig" sforna nuovi comici a ripetizione, colleziona punte di alto gradimento nello share televisivo,ma se posso essere sincero, ho provato a guardarlo, ma non mi fa ridere granchè:gusto personale, ma visto che faccio parte della generazione che si è sorbita "Drive In" credo che di comicità basata solo sui tormentoni ne ho una certa esperienza....E dal punto di vista degli interpreti,sfruttato il personaggio,che si fa?
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