lunedì 1 ottobre 2007

FOUR BROTHERS ( Four brothers, USA 2005)
DI JOHN SINGLETON
Con MARK WHALBERG , Tyrese Gibson, Andre Benjamin, Garrett Hedlund.
AZIONE
Il rimando a "I quattro figli di Katie Elder" non lo scopro certo io, è palesissimo , adeguato ai ritmi e alle ambientazioni del cinema d'azione USA di questi anni; c'è un delitto in apertura, una signora nota come benefattrice viene assassinata in un drugstore, e quando salta fuori che la cosa non è fortuita, ma preparata, i quattro figli adottivi, venuti da adolescenze disastrate, si uniscono per trovare il colpevole, o i mandanti. Fin qui niente di male, se si eccettua il senso di deja-vu, però verrebbe da chiedere a John Singleton, secoli fa candidato all'Oscar per il film di debutto, "Boyz'n' the hood", come fa a giustificare una descrizione di quartieri a livelli di Far West , con gente che si scarica caricatori di pistole addosso, assedi con mitra e fucili in pieno giorno, con la polizia che ha capito che succede, ma che vuoi che sia, regolamenti di conti al sangue visti come sacrosanti, e una non propriamente simpatica attitudine alle maniere forti del quartetto protagonista. Whalberg & Co. sono difficili da giudicare, giacchè i loro personaggi non hanno la consistenza di un comprimario dei cartoni animati, la neve che fa da sfondo alle sparatorie è forse la cosa migliore di una pellicola che sta qui a dimostrare che i valori di certo cinema d'azione, da "Il giustiziere della notte" in poi, non sono migliorati affatto.

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