LA MALA ORDINA ( I/D, 1972)
DI FERNANDO DI LEO
Con MARIO ADORF, Henry Silva, Adolfo Celi, Luciana Paluzzi.
NOIR Rivalutato ampiamente dai recensori nostrani, che all'epoca delle uscite dei suoi film, bollavano i suoi lavori con un pollice verso fisso, Fernando Di Leo è stato forse il cineasta più schierato politicamente dell'ondata del "B-Movie"all'italiana.Il suo film più riuscito, a detta di molti, è questo "La mala ordina"(ma io gli preferisco , e non di poco "Milano calibro 9"), che , con il consueto insieme di facce poco raccomandabili e un susseguirsi di azione violenta in crescendo, traccia, precedendo di vent'anni e più il cinema di Tarantino, una storia infarcita di atti infami e gente crudele, con largo spreco di sangue.La sequenza dell'agguato alla moglie e alla figlia del protagonista Mario Adorf, che continua con l'inseguimento degli aggressori da parte del sopra indicato, ha ritmo da vendere e una rara resa antispettacolare ma intensissima;e il confronto finale, cruento e spietato, dallo sfasciacarrozze è realizzata, considerando la povertà dei mezzi,con avvincente protervia registica.A parte la storia leggermente monotona, ci sono caratterizzazioni validissime,a partire dal protagonista, spesso utilizzato in pellicole di questo genere, al boss Adolfo Celi, senza tralasciare i killer stranieri Henry Silva e Woody Strode:e ne emerge una visione delle cose sconsolata e curiosamente corroborata da un irrefrenabile instinto animale.
giovedì 21 giugno 2007
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