DI SIDNEY LUMET
Con ANAY GARCIA, Ian Holm, Richard Dreyfuss,Lena Olin.
DRAMMATICO
Decoroso, diretto con mestiere, ben intenzionato a narrare un caso di coscienza:e questi sono i pregi di "Prove apparenti",venuto quattro anni dopo il flop commerciale e qualitativo di "Un'estranea tra di noi".Ma è anche mal servito da una sceneggiatura (di Lumet stesso) piatta e prevedibile, ruoli non perfettamente a fuoco che poco aiutano i pur volenterosi attori, uno snodo narrativo( la relazione tra Garcia e la Olin, inizialmente rivali) che non sta nè in cielo nè in terra, e un generale concentrato di luoghi comuni, sicuramente, in buona fede.Il cineasta da sempre infervorato da una propulsione "liberal" è apprezzabile per l'impegno che mette nella sua opera, ma segna un po'il passo raccontandoci di un idealista che si ritrova con troppo potere in manoe deve insozzarsi con i compromessi.Restano certi squarci di New York, e la valida interpretazione di Richard Dreyfuss, che però sparisce nella seconda parte del film.
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