giovedì 16 aprile 2009

007-LA MORTE PUO' ATTENDERE (Die another day, GB/USA 2002)
DI LEE TAMAHORI
Con PIERCE BROSNAN, HALLE BERRY,Rick Yune, Toby Stephens.
SPIONAGGIO/AZIONE

E'notorio,i nventare una storia dopo l'altra anche per un personaggio di collaudato successo non è uno scherzo:i film con protagonista l'agente 007 raggiungono quota 20 con questo, senza contare gli episodi apocrifi.E se il film, prodotto con gran dispendio di mezzi, a livello narrativo comincia a mostrare la corda a un certo punto c'è poco di cui meravigliarsi, data la fedeltà allo schema classico delle avventure di James Bond.Lee Tamahori, ingaggiato dopo il buon successo di "Nella morsa del ragno",fa tutto sommato un discreto lavoro, dando profondità alle immagini, e perlomeno impostando il film a un livello decoroso per la confezione: il guaio è che le direttive dategli sono abbastanza rigide, e le sitazioni cominciano a farsi ripetitive ben presto.Brosnan voleva rimandare alla volta dopo le dimissioni da superspia (e forse, visto che fuori da questo ruolo non ha avuto quasi mai molto appeal commerciale gli sarebbe convenuto), e comunque era il migliore dopo Connery,prima di Craig, a impersonare l'eroe fleminghiano,Halle Berry è bellissima e tonica,poco significativi invece i cattivi Toby Stephens,Rick Yune e Rosamund Pike,ammirevoli gli effetti speciali.Cavalcando col surf un'onda anomala nata sotto spinta di un ghiacciaio( proprio cosi'!),facendo a pugni muovendosi tra un raggio laser e l'altro,portandosi a letto sia la buona che la cattiva(mentre i due coreani cattivi sono più o meno velatamente gay), James Bond rimanda alla prossima volta che salverà il mondo.Ma è proprio indispensabile far durare i film di 007 oltre due ore?Tanto,dopo un quarto d'ora di proiezione si è già capito tutto ciò che accadrà dopo...

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