TODO MODO ( I, 1976)
DI ELIO PETRI
Con GIAN MARIA VOLONTE', MARCELLO MASTROIANNI, Mariangela Melato, Ciccio Ingrassia.
GROTTESCO
A un passo da un compromesso storico che mai avvenne, Elio Petri trasse da un racconto di Leonardo Sciascia un inferocito film dai toni grotteschi e volutamente esagerati, con Gian Maria Volontè calato in una caricatura di Aldo Moro, quando era ancora in vita, dai toni mefitici, in un gioco al massacro che coinvolge i quadri dirigenziali di un partito al comando, che non viene chiamato per nome, ma che chiaramente è la DC invisa a molta sinistra di quell'epoca:Petri traveste da "giallo" una vicenda metaforica che a un certo punto irrompe quasi nella metafisica, ma a un certo punto la satira gli scappa di mano.Cupissimo, a tratti ingegnoso, più spesso , soprattutto verso lo scioglimento della vicenda, incartato in troppi discorsi,"Todo modo" esprime un'equazione comparante Potere a Spietatezza, e probabilmente qui ci azzecca:probabilmente un pò datato nei contenuti ,ha un finale maligno , enigmatico e astratto.Tra gli interpreti, straordinario, è vero,Volontè nella rappresentazione sarcastica del leader democristiano purtroppo ucciso nel più grande controsenso italiano del dopoguerra,ma gli sono forse anche superiori un Mastroianni che fornisce continua tensione alla pellicola, e un Ciccio Ingrassia "scandaloso" e sadomaso.
lunedì 20 agosto 2007
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