giovedì 9 agosto 2007

HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICE
( Harry Potter and the Order of the Phoenix, GB/USA 2007)
DI DAVID YATES
Con DANIEL RADCLIFFE, Emma Watson, Rupert Grint, Ralph Fiennes.
FANTASTICO
Il mago in erba Harry Potter è, e lo dico obbiettivamente, da non appassionato, il fenomeno cineletterario di questi anni, come lo fu più di quaranta anni fa James Bond, come lo fu trent'anni fa "Emmanuelle" ( eh sì, ogni decade ha i suoi...), e via enumerando : la creatura partorita dalla fantasia di J.K. Rawlings, macina milioni di dollari e euro ad ogni suo affacciarsi sugli scaffali delle librerie e sugli schermi cinematografici, dvd e altro, e di prammatica, come per ogni film che viene tratto da un libro, specie se molto diffuso, fioccano gli aficionados che confermano puntualmente che il libro è un'altra cosa, che il cinema smorza di parecchio certi voli pindarici della fantasia di chi ha "visto" con gli occhi della mente la storia dipanarsi. Certo, tutto normale e anche, se si vuole , giusto: però, il film è il frutto di un'elaborazione che ha concepito prima una sceneggiatura, poi la trasposizione in immagini, e quello che ci ritroviamo a vedere è la visione del romanzo originario secondo chi il film lo ha prodotto, girato e montato. Con questo, non è snobismo, e non sono di quelli che vanno al cinema con riserve già in tasca, spero lo si sia capito dalla varietà di generi e titoli che recensisco, ma Harry Potter, e ormai, alla quinta puntata lo posso dire, non mi è entrato nel cuore. Al di là dell'abilità della Rawlings, che è una riciclatrice di miti e leggende preesistenti, con qualche ritocco piuttosto vispo ( i Dissennatori, glielo concedo), il numero cinque delle avventure del mago junior di Hogwart conferma la grande organizzazione spettacolare della serie, ma narrativamente, questo scontro tra H.P. e il cattivissimo Voldemort sembra molto, ma molto tirato per le lunghe, che nemmeno il videogioco più prolisso , con tanto di supermostro all'ultimo schema si permetterebbe di fare, gli scherani del malvagio via via si fanno sempre più potenti ( succede anche negli scacchi, signora Rawlings), e benchè dalla parte dei buoni, il buon Potter non è questa esplosione di simpatia. Per cui, come film fantastico, può anche andare, ma meno male mancano altri due capitoli soli...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ahahah! non c'è proprio verso che ti convinca a leggere i libri vero?
Guarda, se fosse per me i film li metterei al bando, tutto sommato devo dire che questo 5 capitolo(nonostante la versione su carta sia uno dai miei meno preferiti) mi è piaciuta, rispetto alle altre naturalmente.
Credo che il regista e la sua troup abbiano capito tutto!
L'Ordine della fenice si inserisce a pieno diritto nel filone definito "romanzo di formazione", e in effetti rappresenta il momento della crescita e della consapevolezza nella vita dei giovani eroi di Harry Potter.
Per questa ragione ci troviamo di fronte a un film per molti versi "di passaggio", in cui cioè viene preparata la strada per i conflitti successivi e per la vera e propria guerra tra Voldemort e la comunità magica.
Non c'è tempo per esporre agli altri piani elaborati o fantasiose teorie, ma solo un frammento di secondo per pensare, per capire, per provare.
Il film sceglie quindi l'unico accorgimento registico possibile:
lunghe panoramiche, campi alti e flashback dai precedenti film; eccitazione, paura e sogno, ma soprattutto poco dialogo.
La vera nemesi di Harry in questo caso non è a tutti gli effetti l'oscuro signore, ma un oscuro funzionario, la sottosegretaria Dolores Umbridge. Imelda Staunton, del resto eccellente attrice di teatro, dà corpo con grande efficacia a uno dei personaggi più odiosi e realistici nati dalla penna della Rowling. Ne emerge il ritratto della classica "signora per bene" che non disdegna la pratica del male per raggiungere i propri obiettivi.
I momenti più divertenti del film sono proprio affidati a questa piccola donna in rosa che in fondo detesta profondamente i bambini, e finalmente ritroviamo l'umorismo classico inglese dall'autrice! Per non parlare della deliziosa Evanna Lynch(Luna Lovegood), new entry nel cast dei giovanissimi, almeno 20 gradini sopra gli altri "attori"!!!
Lo scontro fra Silente e Voldemort, non è privo di una certa epicità, ma a rovinare l'atmosfera un inclassificabile Elena Boene Carter nei panni di Bellatrix, errore già noto ai fan dei romanzi con la scelta, ne "il calice di fuoco" di Stanislav Ianevski, un improbabile Victor Krum.
Bye!