DI SERGEJ BODROV
Con TADANOBU ASANO, Khulan Chuluun, Sung Hong Lei.
AVVENTURA/STORICO
Considerato, come molte di queste "classifiche",in modo relativamente arbitrario uno dei grandi "cattivi" della Storia, Temugin detto "Gengis Kahn" è stato poco visitato dal cinema d'Occidente:una coproduzione molto ricca. affidata al regista de "Il prigioniero del Caucaso",il kazako Sergej Bodrov ne porta sullo schermo le gesta, sin dall'infanzia,per sviluppare probabilmente una trilogia. In un contesto di sopraffazione e violenza, in cui la regola di tribù e clan è dominare l'altro, anche se dello stesso accampamento o famiglia, ne emerge un ritratto di combattente puro, per non lasciarsi dominare, per coronare l'amore nonostante ogni vicissitudine, e dare una svolta alla natura errabonda e frammentaria del popolo mongolo, per accorpare le varie diramazioni in un unico paese e regno. Caratterizzato da dialoghi scarni, il film ha una sua dimensione epica ben definita, coniuga racconto storico e drammatizzazione dei caratteri con tempi non canonicamente rapidi, ma che al proprio interno divengono fluidi, e lascia la voglia di conoscere la prossima parte dell'avventura umana,politica e storica del Kahn.
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