TOM JONES ( Tom Jones,GB 1963)
DI TONY RICHARDSON
Con ALBERT FINNEY, Susannah York,Hugh Griffith,Diane Cilento.
COMMEDIA
Dal corposo romanzo di Henry Fielding, la versione per il grande schermo diretta da Tony Richardson si guadagnò ben quattro premi Oscar tra i quali la statuetta il miglior film dell'anno:in Italia ebbe una distribuzione non impeccabile,che ne fiaccò probabilmente le possibilità di successo popolare, e a tutt'oggi non è tra i classici degli anni Sessanta più menzionati.Vale la pena però di vederlo,anche e soprattutto per il taglio da "free cinema" ad una produzione desunta comunque da un classico della lettaratura, con inquadrature modernissime, un ritmo accelerato in alcune sequenze, un frullare di erotiche tentazioni e un'ironia solida per tutta la durata del racconto. La scena della seduzione gastronomica, fatta di sguardi eloquenti e mugolii gaudenti è giustamente considerata una chicca dell'Eros al cinema:e il bello è che pur non disdegnando grazie femminili differenti,infine si compie,come nelle favole più eterne, il compimento dell'amore tra il protagonista e la vivace signorina che si era prefisso di impalmare. Se si vuole quasi un controcanto brillante della cupezza lucida e filosofica di "Barry Lyndon", comunque una buona commedia in costume con un bravissimo Albert Finney, scanzonato avventuriero che vive le cose col cuore in barba agli avidi e ai maldicenti.
Dal corposo romanzo di Henry Fielding, la versione per il grande schermo diretta da Tony Richardson si guadagnò ben quattro premi Oscar tra i quali la statuetta il miglior film dell'anno:in Italia ebbe una distribuzione non impeccabile,che ne fiaccò probabilmente le possibilità di successo popolare, e a tutt'oggi non è tra i classici degli anni Sessanta più menzionati.Vale la pena però di vederlo,anche e soprattutto per il taglio da "free cinema" ad una produzione desunta comunque da un classico della lettaratura, con inquadrature modernissime, un ritmo accelerato in alcune sequenze, un frullare di erotiche tentazioni e un'ironia solida per tutta la durata del racconto. La scena della seduzione gastronomica, fatta di sguardi eloquenti e mugolii gaudenti è giustamente considerata una chicca dell'Eros al cinema:e il bello è che pur non disdegnando grazie femminili differenti,infine si compie,come nelle favole più eterne, il compimento dell'amore tra il protagonista e la vivace signorina che si era prefisso di impalmare. Se si vuole quasi un controcanto brillante della cupezza lucida e filosofica di "Barry Lyndon", comunque una buona commedia in costume con un bravissimo Albert Finney, scanzonato avventuriero che vive le cose col cuore in barba agli avidi e ai maldicenti.
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