DI STEPHEN FREARS
Con MICHELLE PFEIFFER,RUPERT FRIEND,Kathy Bates,Felicity Jones.
DRAMMATICO
A ventun anni di distanza da "Le relazioni pericolose", le strade professionali e cinematografiche di Michelle Pfeiffer e Stephen Frears tornano ad incrociarsi: anche qui ci troviamo di fronte ad un film tratto da un'opera letteraria, di Colette nello specifico,l'ambientazione è di nuovo nel passato,essendo il racconto ambientato durante la Belle Epoque. La prostituta d'alto bordo che "alleva" il figlio di una collega e inesorabilmente se ne innamora è una figura tragica,anche se lo stile di Frears e il tono adottato sembrano spesso richiamare una commedia in costume, anzichè un melò:anche per via della carica soffusa con cui la regia narra il turbamento sentimentale della coppia anomala,incapace di avere una vita sentimentale al di fuori di un rapporto che avrebbe dovuto essere solo di convenienza o praticità. Alcuni hanno accusato il film di una fin troppo eccessiva freddezza,ma sembra di più una scelta intenzionale,l'aver scelto un modo che letterariamente sarebbe definibile "in punta di penna" per riservare proprio negli attimi finali la stoccata drammatica che chiude il lungometraggio. Immersa in un dècor notevole, e in un gioco di intonazione di colori tra costumi e scenografie,l'ancor bellissima Michelle potrebbe essere una delle cinque candidate all'Oscar prossimo venturo, e se è pur vero che forse l'avrebbe meritato di più per altri ruoli, il lunghissimo primo piano in cui consiste il finale del film, esalta le capacità di un'interprete che lascia addirittura trasparire sia l'andare in frantumi di un'epoca,sia la propria morte sentimentale in una sorta di macerazione delle proprie speranze in una progressiva fissità dello sguardo.
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