giovedì 5 marzo 2009

8 E 1/2 (I, 1963)
DI FEDERICO FELLINI
Con MARCELLO MASTROIANNI, Anouk Aimèe, Rossella Falk, Claudia Cardinale.
GROTTESCO
Sarò poco canonico, visto di cosa mi accingo a parlare: ma quanti sono i cinefili che effettivamente hanno visto "Otto e mezzo"? Perchè parlando con diverse persone appassionate di cinema mi è capitato di notare che al di là dell'approvazione fatta di un entusiasmo un pò troppo facile e acceso ma accondiscendente, la voglia di parlarne fosse quella poca che si riserva al classico tomo buttato giù per forza di scolastica memoria, un pò come per molti è capitato con "I promessi sposi". Cosa alquanto strana, perchè questo di Fellini è un film che si presta più che mai a personali interpretazioni, valutazioni, quel che si può trovare dentro due ore utilizzate per star dietro ad un lungometraggio. Considerato da sempre un capolavoro assoluto della cinematografia, "Otto e mezzo" è una pellicola che sfugge alle definizioni classiche, una fantasia d'autore dilagante e che ha un tempo narrativo tutto suo, che pone l'alter ego felliniano Mastroianni, che lo rappresenta come un individuo complesso eppur tendente allo zuzzurellone, che cerca di non prendersi sul serio, benchè tutto ciò che sta all'esterno, bocche che chiedono,occhi che fissano, frasi che fluttuano, cerchi da lui spiegazioni che non vuol dare. Nella quasi impensabile dimensione di un sogno, per i tempi dati al film, per la non-logica delle sequenze, per quel rimestare di ricordi,presente e aspirazioni, "Otto e mezzo" è insieme una risposta alle aspettative anche troppo seriose sul regista di Rimini e un raccontarsi analitico con riflessi neanche troppo nascosti di autoreferenzialità:donne, cinema, sogni e personaggi avvinghiati in un progredire senza posa. Con tutto ciò, continuo a preferirgli "La dolce vita".

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