DI ROB BOWMAN
Con DAVID DUCHOVNY, GILLIAN ANDERSON, Martin Landau, John Neville.
FANTASCIENZA
"Non si fidi di nessuno." Questa è la chiave di "X-Files". Nel film tratto dalla celebre serie tv, Mulder e Scully devono vedersela con un attentato che rade al suolo un grande palazzo(reminiscenze di Oklahoma '95), un virus alieno che devasta chi lo contrae, e un'orda di api dalla puntura omicida, oltre, naturalmente,agli uomini che avversano le loro ricerche."X-Files" è il telefilm che "segna" gli anni Novanta, così come "Happy days" lo fece con i Settanta, e "Dallas" o "Beautiful" lo fecero con gli Ottanta( e oggi?troppe...):nella programmatica perdita di certezze dell'uomo medio,lo spettatore si può ritrovare in eroi poco esperti con la pistola,curiosi di sapere cosa c'è "oltre", condannati sistematicamente a sbattere il naso nelle metaforiche porte a vetri infrangibili del potere occulto.Altro non è, questo, che un episodio prolungato della serie:a parte le baggianate della sceneggiatura, come due laboratori clandestini a forma di due megapalloni luminosi e visibilissimi a distanza, e Scully che, coperta solo da un eskimo al Polo Nord, si ritrova miracolosamente con un paio di scarpe ai piedi che il baldo collega non recava con sè,"X-files"-film convince poco, con ritmi blandi, e spreca volti noti in ruoli inconsistenti.
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