giovedì 6 settembre 2007

SHINING ( The Shining, GB/USA 1980)
DI STANLEY KUBRICK
Con JACK NICHOLSON, SHELLEY DUVALL, DANNY LLOYD, Scatman Crothers.
HORROR
"L'orrore...ha un volto...e bisogna farsi amico l'orrore..."Non la cercate in questo film,questa frase,come risaputo,viene da "Apocalypse now",ma è una chiave di lettura dell'horror di Kubrick,odiato dall'autore del romanzo ,Stephen King( onestamente, pur essendo tra i fans dello scrittore del Maine, trovo questo romanzo tra i meno riusciti dei suoi) :non una riflessione sulla violenza, come ha detto qualcuno,(questo andrebbe esteso a tutta l'opera kubrickiana).Personalmente, tra i tanti significati che gli si possono trovare, lo vedo più un apologo sull'orrore di se stessi e dei propri fallimenti, che possono avere effetti devastanti su tutto.Jack Torrance è sposato a una donna lontana da lui,aspirante scrittore senza ispirazione, che si ritrova a suo agio con i fantasmi che popolano l'Overlook Hotel, al centro di montagne pronte a rimanere sommerse dalla neve:e quando la follia cresce dentro di lui, é destinata a riversarsi su coloro che ritiene colpevoli delle proprie frustrazioni,moglie e figlio.Uno dei momenti più importanti del film (e anche uno dei più dichiaratamente sarcastici,anche grazie allo straordinario numero nicholsoniano in merito) è quello in cui Torrance abbozza all'esterrefatta consorte una considerazione profonda ("Ma hai idea di cosa sia un principio etico e morale?")contemporaneamente minacciandola e manifestando finalmente la pericolosa pazzia di cui è portatore e vittima.Kubrick riserva alcune sorprese(vedi l'arrivo stile "arrivano i nostri" del cuoco Halloran all'albergo,che si risolve invece in tutt'altra maniera),e pone lo spettatore di fronte a un racconto pauroso che ha la forza di un interrogativo psicanalitico,come sempre lasciando che chi osserva ,a visione finita,si maceri in nuovi dubbi e riflessioni volenterose su molte cose.Jack Nicholson è un geniale tramite tra l'autore e il pubblico:il suo ritratto di folle è uno dei più disturbanti, e strepitosi, mai visti al cinema, il suo perdersi nei rossi corridoi del grand hotel,lasciandosi sedurre da presenze in vita assassine è uno sprofondare in un abisso di psicotica disperazione:e gli fanno buona compagnia la stravolta Shelley Duvall,il cupo ragazzino Danny Lloyd, e il preoccupato Scatman Crothers.Sono aperte interpretazioni sull'ultima inquadratura...

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