martedì 4 settembre 2007

LA PELLE ( I, 1981)
DI LILIANA CAVANI
Con MARCELLO MASTROIANNI, Ken Marshall, Alexandra Stewart, Burt Lancaster.
DRAMMATICO "La pelle", libro assai venduto e titolo scandaloso del dopoguerra nostrano, è il lavoro più celebre di Curzio Malaparte, autore controverso e discusso, anche politicamente per la sua incertezza d'ideale. Diversi anni dopo ne trasse un film Liliana Cavani, non nuova a polemiche e rischi di censura, visto che nel '74, il suo "Portiere di notte" ottenne buoni risultati commerciali, nonostante l'alta morbosità del tema scelto: come rilevò azzeccatamente Tullio Kezich, l'autrice di "Francesco" ha immesso Marcello Mastroianni, dandogli il ruolo di Malaparte che testimonia lo sconvolgimento reciproco tra Napoli e le truppe alleate sbarcate a liberarla dai tedeschi , in una sorta di "Dolce vita" molto più cruenta e alla ricerca dell'effetto-shock. Sceneggiato in maniera confusa, il film effettivamente persegue troppo la repellenza di situazioni e dettagli, la rappresentazione di un degrado morale e umano virato a un eccesso troppo compiaciuto per comunicare sincerità . Il ricordo di quelle pagine , è vero, devastanti, nel resoconto crudele di una fase ufficialmente ricordata dalla Storia come positiva è superiore a un film che risparmia solo i particolari di uno stupro di gruppo a uno spettatore via via sempre più stomacato:salvo presentargli, giusto nelle ultimissime sequenze, un disgraziato finito sotto a un cingolato alle porte di Roma e ridotto a una poltiglia. No, signora Cavani, non è così che si fa un servizio alla Storia, nemmeno di chi ha perso.

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