SALVATE IL SOLDATO RYAN ( Saving private Ryan, USA 1998)
DI STEVEN SPIELBERG
Con TOM HANKS, Edward Burns, Matt Damon, Giovanni Ribisi.
GUERRA/DRAMMATICO
Un film va visto anche nell'ottica, nella prospettiva, nel contesto del momento storico in cui è concepito, realizzato e presentato.Dal 1991,una guerra dalla straordinaria cruenza( ma ne esistono meno orrende?) insanguinava l'Europa:l'ex-Jugoslavia era diventata teatro di stupri di massa, massacri di intere città in "nome" della pulizia etnica,esecuzioni di una violenza e di una crudelta'tali da rimandare al Medio Evo.Per anni si è parlato dell'immobilismo americano, specialmente dopo la vittoriosa prima Guerra nel Golfo, deprecandone l'indifferenza davanti a un orrore così vicino al "mondo civile". Steven Spielberg, con questo film, ha voluto dire la sua sull'argomento, mettendo in scena una questione etica(otto uomini a rischio per salvarne uno solo:è logico?), per ricordare la necessità di intervenire se possibile.E passi l'ultima immagine, francamente retorica, dopo tutto lo scempio di vite umane passatoci dinanzi agli occhi, della sventolante bandiera americana a imperitura memoria,lasciamo stare qualche accenno patriottico:questo quadro di uomini in armi,con alcune delle scene più violente che abbiamo visto al cinema,è notevole.Indovinati gli interpreti, con un Tom Hanks vulnerabile e ispirato a far da guida, Spielberg mostra nelle scene dei combattimenti una perizia tecnica da far spavento, facendo vedere la guerra per lo spettacolo osceno che è.Lungo due ore e quaranta,"Salvate il soldato Ryan" ha un avvio crepitante, con lo sbarco su Omaha Beach, e la follia di sangue sprecato, arti sparsi, carne maciullata sul bagnasciuga, un finale altrettanto a prova di stomaco, e una sorta di Odissea nel mezzo, nella ricerca del soldatino da riportare a casa.Molti si sono irritati perchè ritenevano il film propagandistico della frottola del Bene vestito con l'uniforme dell'US Army:alla luce anche delle tragicamente grottesche e amareggianti nuove guerre di Bush II, devo dire che non sono d'accordo.Questo film è atto a ricordare che mai orrore più delirante della Guerra sia mai stato creato, e che dovremmo ricordarcene sempre, per starne lontani.Ma a volte, come in Bosnia, forse non si poteva fare altro. Per fermare un caos spropositato.
sabato 7 luglio 2007
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