DI JOHN SCHLESINGER
Con TIMOTHY HUTTON,SEAN PENN,David Suchet,Dorian Harewood.
SPIONAGGIO/DRAMMATICO
Dalla vera storia di due giovani amici ed ex compagni d'oratorio che a metà anni Settanta vennero processati ed incarcerati con pene pesantissime da scontare(uno addirittura a vita) per aver intrallazzato con i servizi russi,con scarso peso oltretutto, John Schlesinger girò un thriller spionistico che guarda più a Le Carrè che a James Bond:l'azione nel suo film è quasi nulla, semmai c'è la tensione di attendere fino a che punto lo spacciatore e fragile Sean Penn può compromettere l'amico Timothy Hutton,entrato nell'indotto CIA ma critico verso il proprio paese. Rispetto ad altri classici del genere,"Il gioco del falco" non incide più di tanto, mostrando spesso una regia non pronta a cogliere il conflitto psicologico tra i due amici, e neanche abilissima a gestire con sufficiente scioltezza il meccanismo narrativo. Semmai, tra le righe, è avvertibile lo sgomento dinanzi alla mentalità di un paese che chiude in carcere due giovani che sono andati contro le regole e sono potenzialmente dei traditori, ma hanno commesso un'inezia in un gioco più grosso di loro, e invece spesso ha commesso orrori soprattutto in Sudamerica e altri lati del globo,spalleggiando regimi di tortura,strage e omicidio di Stato. Sul piano attoriale,qui meglio il composto sdegno di Hutton della nevrastenia sopra le righe di Penn,anche se guardandoli insieme, è curioso notare quanto il primo sia partito col botto e poi divenuto un attore di seconda fila,mentre l'altro al contrario sia partito più apparentemente più svantaggiato e sia divenuto il magnifico interprete capace di vincere ben due Oscar a distanza di pochi anni.La cosa più memorabile dell'operazione tuttavia rimane "This is not America" del duo David Bowie/Pat Metheny.
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