domenica 6 gennaio 2008

NON APRITE QUELLA PORTA
(The Texas chainsaw massacre, USA 1974)
DI TOBE HOOPER
Con MARILYN BURNS, Allen Danzinger, William Vail, Bill Moseley.
HORROR

Considerato il padre di tutti gli slasher-movies, il genere thriller che prevede accoltellamenti e altre delicatezze varie ( in realtà molti appassionati suggeriscono che sia invece arrivato prima il meno nominato "Black Christmas") , questo film che lanciò Tobe Hooper tra i nuovi pionieri dell'horror forte , inizialmente non così remunerativo, ha conosciuto nel tempo frotte di estimatori e cultori: girato con quattro lire, a mio avviso è oggi un titolo sopravvalutato e piuttosto datato. Se Hooper illustra benissimo una tana verminosa di pazzia omicida nascosta nei verdi pascoli della provincia USA, con una famigliola ( tutta rigorosamente al maschile) che vive in un'abitazione piena di mobilia fatta con ossa umane , e le scene in cui i malcapitati in gita vi capitano per disgrazia sono , queste sì, da punto estremo di un immaginifico ai confini della psicopatia ma di rara forza. Inoltre, da annoverare tra i meriti di Hooper, l'aver realizzato un film che più che altro accenna a un orrore esponenziale, ma che in realtà mostra quasi per niente sangue, e lascia galoppare l'impressionabilità dello spettatore sul raccapriccio appena al di fuori dell'occhio della macchina da presa. Finale piuttosto forzato, perchè lo stratagemma dell'unica sopravvissuta all'ecatombe è perlomeno poco credibile: altra cosa che lascia perplessi, ho letto di spettatori che, su Internet, hanno magari apprezzato "Non aprite quella porta", ma si sono lamentati del fatto che l'ispirazione ad una vicenda realmente accaduta sia stata una fandonia dei pubblicitari. Ecco, visto che di morbosità traboccano telegiornali e salotti Vespizzati, sarebbe consigliabile che anche queste persone facciano un colloquio con specialisti disposti ad ascoltarli, previa accettabile parcella. O sbaglio io?

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