giovedì 3 gennaio 2008

LEONI PER AGNELLI ( Lions for lambs, USA 2007)
DI ROBERT REDFORD
Con MERYL STREEP, ROBERT REDFORD, TOM CRUISE, Derek Luke.
DRAMMATICO


Lo ricordo come fosse ora, era Gennaio di sedici anni fa, e tutti i paesi dell'Occidente si accingevano a intraprendere la prima Guerra del Golfo, facevo il militare e parlavo con mio padre con convinzione della giustezza delle motivazioni dell'Alleanza contro Saddam Hussein: fu allora che mi disse "Vedi, Mussolini una volta disse che aveva bisogno di qualche migliaio di morti per sedersi al tavolo della pace. Non vorrei che questa gente fosse di questo avviso...". Durante i bombardamenti sull'Iraq questa considerazione mi fece pensare tanto,a quella povera gente sotto una pioggia di morte, a quei disgraziati oppressi da un regime e poi schiacciati dalla bellicosa affermazione di potenza dell'Occidente :e delle più recenti guerre dell'America parla il nuovo film di Robert Redford , che schiera nel cast, oltre al proprio autore, altri due assi come Meryl Streep e Tom Cruise, non è stato molto apprezzato in patria, e ci sono stati più recensori anche qui da noi che lo hanno accolto a dir poco freddamente. E invece, concordo con Roberto Nepoti che dalle pagine di "Repubblica" ha parlato bene di questo concept-film , lungo manco un'ora e mezza, che si permette di elaborare un quadro straordinario del momento storico affatto bello che si sta vivendo. Nel serrato montaggio alternato tra il colloquio-lezione di vita che il docente universitario , antico idealista tiene con un allievo ex-promessa che sprofonda nel cinismo preconfezionato delle ultime generazioni e quello tra il senatore Cruise,ultrafalco e abilissimo nel vendere motivazioni delle guerre fino all'exploit di un attacco nucleare e la giornalista in crisi di coscienza Streep, fa da collante la drammatica storia degli ex-allievi del professore assediati in Afghanistan e avviati alla morte. "Leoni per agnelli" è un'opera densissima, fatta di dialoghi ficcanti, un tris di prove eccellenti delle star in gioco, e non è vero che racconti in fondo cose risapute, oppure si risolva nell'ennesima celebrazione dei valori d'America. E' un modo ottuso di definirlo, è la dichiarazione pratica di non averlo letto a fondo: l'analisi sostiene che l'Impero è messo male, le generazioni passate si sono perse , gli attuali centri di potere sono a un passo piccolo dall'inumanità, e i ragazzi di oggi sono addomesticati da una brutta tv che evidenzia le cazzate continuamente e fa scorrere in basso le notizie importanti. L'incitazione , per tutti, a dare un contributo effettivo per invertire la rotta è poderosa, per evitare una deriva distruttrice: sarà un lascito mirabile per questo grande di Hollywood, così come per il sottoscritto quella scheggia di perplessità instillata da un genitore intelligente mi insegnò a leggere più in profondità gli eventi, e considerare le diverse facciate delle cose.

Nessun commento: