LA REGOLA DEL SOSPETTO ( The recruit, USA 2003)
DI ROGER DONALDSON
Con COLIN FARRELL, AL PACINO, Bridget Moynahan, Gabriel Macht.
THRILLER/AZIONE
E'curioso,il fatto che due film più o meno simultanei sulla CIA si chiudano all'incirca nello stesso modo, sul muro dei caduti senza nome dell'Agenzia , e che più o meno riportino il rapporto tra un esperto e un novizio, e che altre similitudini risaltino nella visione dei lungometraggi.Come in "Bad company" , anche "La regola del sospetto" riporta un confronto tra il più anziano Al Pacino e il giovane Colin Farrell:il ruolo dei servizi segreti è comunque, nei due film , sempre al servizio della giustizia, più o meno, e questa è una presa di posizione per certi versi opposta a molto cinema di spionaggio degli anni scorsi, che spesso insinuava il dubbio sulla regolarità ,e sull'utilità per il cittadino di tali elementi.Il film di Donaldson dice poco di nuovo, non mantiene le allettanti premesse dei primi venti minuti di proiezione, e se Farrell, fisicamente assomigliante a un giovane Glenn Ford in qualche espressione non sembra del tutto convinto del proprio ruolo, Pacino ha l'aria un pò svogliata, e gioca di mestiere, riprendendosi un pò nell'arringa finale del personaggio:questo è un peccato, perchè avrebbe potuto essere la mossa vincente per il film. Il regista di "Thirteen days" non è mai stato un fenomeno, ma è un director esperto e qua e là capace di allestire un discreto cinema di genere.Non in questo caso.
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