mercoledì 22 novembre 2006



LO SQUALO (JAWS,USA 1975)
DI STEVEN SPIELBERG
Con ROY SCHEIDER,ROBERT SHAW,RICHARD DREYFUSS,LORRAINE GARY.
DRAMMATICO/AVVENTURA
A metà degli anni Settanta spazzò via ogni precedente record di incasso.superò in qualità il non eccelso libro di Peter Benchley da cui è tratto,e impose il nome di Steven Spielberg."Jaws" fu un vero e proprio fenomeno,che lanciò il merchandising di magliette e ammennicoli vari,rielaborò il concetto di "film di mostri",e,quasi trent'anni dopo,rimane uno spettacolo entusiasmante.Diviso in due parti,di cui la prima è una introduzione della storia,un quadro della ridente Amity,con dosati colpi di scena e rapide incursioni nell'orrore,e la seconda è una cronaca densa di citazioni letterarie della caccia al Mostro,"Lo squalo",in una escalation della paura(le vittime del pescecane fanno una fine progressivamente più atroce,o meglio,ci viene mostrato sempre di più cosa fa la belva marina a chi le capita tra le fauci) contenendo splendide pagine di cinema d'avventura.Per arrivare al tiratissimo finale(un pò improbabile,diciamolo,visto che una bombola di ossigeno rimane difficilmente incastrata tra i denti di uno squalo bianco,ma pazienza),Spielberg procede in un crescendo di tensione da grande conoscitore del mezzo-cinema,costruendo su tre caratteri diametralmente diversi come Brody,Quint e Cooper(l'Uomo Qualunque,il Veterano e l'Uomo di Scienza),tre modi di affrontare il Male ,rappresentato emblematicamente da un Leviatano che si mostra con parsimonia,per presentarsi interamente solo verso la fine della vicenda.Eppure,per paradosso,le scene più belle,in un film di grande spettacolarità come questo,si svolgono attorno a un tavolo:quelle in cui il bimbo piccolo di Brody imita il padre assorto,e quella tra i tre uomini in barca in attesa dell'attacco finale dello squalo,tra ricordi e canzoni ubriache.

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