INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO
( Indiana Jones and the kingdom of the crystal skull, USA 2008)
DI STEVEN SPIELBERG
Con HARRISON FORD, Cate Blanchett, Shia LeBoeuf, Karen Allen.
AVVENTURA
Come minimo era dal 1994 che i fans attendevano la quarta avventura di Indiana Jones, creazione Spielberg&Lucas che tanto ha fruttato a partire da "I predatori dell'arca perduta": all'epoca le news parlavano di un nuovo personaggio nella saga, un fratello cattivo dell'archeologo per il quale era stato messo sotto contratto Kevin Costner, dopo averci fatto conoscere il padre dell'eroe nella terza puntata. Poi il progetto è slittato, e sono passati quasi venti anni dall'ultimo episodio: probabilmente sono state accantonate diverse sceneggiature, e la molte volte ventilata puntata di Indy in Atlantide è definitivamente tramontata, forse per questione di costi troppo elevati da sostenere. Siamo nel '57, i nazisti cattivi lasciano il passo ai russi del KGB ( siamo in piena Guerra Fredda), il film si apre su un'incursione dei sovietici capitanati dall'ufficiale con il caschetto nero Cate Blanchett nell'area 51 in Nevada, e poi si passa al Centro e Sud-America: si sarà già capito che c'è un riallacciamento a un tema caro sia a Spielberg che a Lucas, gli extraterrestri, e c'è da dire che la sceneggiatura approntata è soddisfacente, avendo imbastito una buona macchina da divertimento. Citazioni di classici del cinema di avventura a go-go (c'è un omaggio a Tarzan entusiasmante ed ironico, un altro al Brando de "Il selvaggio" affettuosissimo), un ritmo che non fa affatto sfigurare la tenuta di botta del pur stagionato avventuriero, e un ricorso più rado possibile agli effetti speciali digitali da parte della regia che conferma Spielberg come il più abile a sposare cinema in grande e intrattenimento di alta qualità. Dovrebbe essere la parola finale sulle avventure di IJ, ma chissà se dalla risposta del pubblico non vengano fuori sorprese...
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