mercoledì 28 maggio 2008

GOMORRA ( I, 2008)
DI MATTEO GARRONE
Con TONI SERVILLO, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo.
DRAMMATICO

Caso librario del 2006, "Gomorra" è stato un fenomeno su cui i mass media e l'opinione pubblica hanno discusso molto, e il suo autore , il napoletano Roberto Saviano, è costretto a vivere sotto scorta per sicurezza, avendo fatto anche nomi scottanti nella sua opera: nel film che ne è stato tratto, che sceglie cinque delle dieci tracce narrative del romanzo questa scelta è stata accantonata, ma l'effetto-pugno allo stomaco è garantito. Con un occhio al cinema-inchiesta degli anni Sessanta/Settanta e la scelta di uno stile narrativo quasi documentaristico( perchè i fatti vengono presentati senza apparente giudizio morale, e comunque già essendo gravi Garrone ha fatto bene ad evitare ogni retorica) il regista de "L'imbalsamatore", forte di una sceneggiatura che, per quanto a tratti dia l'impressione di sfilacciarsi, interseca bene i cinque racconti che danno un'idea sostanziale di come la camorra sia un'organizzazione efficace e micidiale, a vari livelli. Recitato quasi tutto in napoletano stretto ( con sottotitoli in italiano che all'inizio rimandano al sottomondo devastato di Ciprì e Maresco), il film parla di una parte d'Italia rimossa dai palinsesti televisivi, quasi segreta, che non si discosta di parecchio dalle realtà più crude e violente del Sudamerica: droga, guerre tra clan, lavoro nero, riciclo clandestino di rifiuti, di tutto c'è in questo quadro sgradevole e urticante, che mette a disagio chi ha ancora un pò di coscienza civile. Il senso di nausea che si prova nell'uscire dalla sala in cui si proietta è salutare, e va tenuto a mente che tutto ciò che si è appena visto riguarda , anche se può sembrare in maniera indiretta, ogni italiano.

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