DI ROLAND EMMERICH
Con JOHN CUSACK, CHIWETEL EJOFOR, Amanda Peet, Oliver Platt.
DRAMMATICO/AVVENTURA
Inutile che dia la parola di voler cambiare genere, a Roland Emmerich fare lo sfasciatutto di professione piace proprio:nonostante avesse dichiarato di non voler girare più film catastrofici per dedicarsi ad altro tipo di pellicole, è di questi giorni la notizia che stia progettando due seguiti di "Independence day". Basato sull'antica profezia Maya che inquadra appunto in tale data la fine del mondo, "2012" è stato definito il film in cui si vedono più cataclismi mai girato:dato che il tedesco autore di "Godzilla" nuova versione si preoccupa di far vedere Washington che va in briciole, maree devastanti, le Hawaai ridotte a lava e sia Rio de Janeiro che Roma cadere a pezzi, c'è da dargli retta. Se l'ottica è vagamente pro-ecologista( lo studioso mezzo matto Harrelson che però aveva previsto sia il silenzio della politica che la gravità dell'imminente situazione climatica), l'estetica, pur spettacolare, è proiettata verso la dimensione del videogame:molto meglio, tra i due, pur con la sua brava superficialità programmatica, "The day after tomorrow" che il buonismo di comodo con cui vengono mostrati i grandi Capi che democraticamente all'ultimo momento aprono le porte delle nuove Arche Spaziali a chi è riuscito ad arrivarvi ( e i milioni di persone cui è stato taciuto tutto?) e un'inclinazione alla ripetitività di situazioni e sequenze. A parte la domanda che sorge spontanea circa due telefonini che funzionano a lati opposti del globo mentre praticamente la crosta terrestre si sposta a tutta birra(tipo il Polo Sud su quella che poco prima erano gli USA), viene da chiedersi nel finale comunque speranzoso: e una volta sulle astronavi,che si fa? Risposta al 2013, tanto Emmerich lo conosciamo:un sequel l'ha già preventivato quasi di sicuro.
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