ALTA TENSIONE ( Haute tensiòn, F 2003)
DI ALEXANDRE AJA
Con CECILE DE FRANCE, Maiwenn, Philippe Nahon, Frank Kalfhoun.
HORROR
L'affermazione di questa pellicola e il suo riconoscimento come cult dagli amanti del genere ha portato al francese Alexandre Aja un biglietto aereo per gli states e l'affidamento di tre progetti , tra cui sia il remake di "Le colline hanno gli occhi" e quello, futuro, di "Piranha": niente male per questo trentenne transalpino,molto attivo anche come sceneggiatore. Però, anche a fronte di commenti entusiastici su "Alta tensione", non condivido questa euforia: ci sono delle soluzioni visive interessanti in questo thriller che sfocia in un horror sanguinosissimo, ma molta della violenza che viene qui propinata allo spettatore è bella gratuita, basti prendere in esame la scena del malcapitato guidatore della vecchia Audi, con un'insistenza a inondare di rosso e carne maciullata lo schermo da nauseare, del tutto in più rispetto alla narrazione. E poi, dove sta la famosa sorpresa che molti estimatori hanno esaltato ? Le prime scene raccontano chiaramente come stanno le cose, basta prestare un minimo di attenzione ai dialoghi e a un paio di inquadrature: in un film in cui i dialoghi devono aver riempito sì e no tre pagine di sceneggiatura, mica è cosa impossibile. Ultima annotazione: visto che in "Hostel" si ode una versione in slavo di "Stella stai" di Tozzi e qui si inizia addirittura con un "Sarà perchè ti amo" cantato a squarciagola, quando qualcuno si chiedeva cosa resterà degli anni Ottanta trova qui una parziale risposta.
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