domenica 1 aprile 2007

HANNIBAL ( Hannibal, USA 2001)
DI RIDLEY SCOTT
Con ANTHONY HOPKINS, JULIANNE MOORE , Gary Oldman, Ray Liotta.
THRILLER
La macchina propagandistica nata attorno a "Hannibal", atto secondo delle nefaste avventure del più famoso assassino dello schermo della fine del Novecento, in realtà ad oggi capitolo quarto cronologicamente parlando,e conclusivo (forse?), è di quelle praticamente perfette, messa su da un vecchio mago del merchandising cinematografico come Dino DeLaurentiis: il film, affidato a Ridley Scott, non è brutto come in molti si sono accaniti a descriverlo.Ha una buona tensione d'insieme la prima parte a Firenze (però, io che ivi abito, la nebbia , in centro non ce l'ho mai vista...), perde qualche colpo nella seconda parte negli Stati Uniti, e la sceneggiatura di due insigni professionisti dello script cinematografico ( Mamet e Zaillian) ha optato per cancellare dalla storia il personaggio della sorella di Mason Verger( Gary Oldman), che rappresenta invece il guizzo narrativo che nel finale fa acquistare spessore al romanzo di Harris. E con questo, sparisce pure la prova della genialità di Lecter nel districarsi da una trappola mortale ; tra Hopkins,che accentua il lato malignamente serafico del dottore,e Julianne Moore, che dà connotati più sensuali a Clarice Starling di Jodie Foster, più donna d'azione, c'è una discreta alchimia. Le scene shock, attese e temute dal pubblico, con il pasto dei verri a base di ciccia umana, e la delirante "decalottazione" del turpe superiore della Starling Liotta giungono puntualmente, ma fanno meno effetto che sulla pagina; rimane più impresso l'atto sacrificale che lega il cannibale alla agente Fbi, in cui il mostro imparerà che amare significa anche esser disposti a perdere qualcosa...

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