DI DANIELE CIPRI' e FRANCO MARESCO
Con ROBERT ENGLUND, Luigi Maria Burruano, Franco Scaldati, Davide Marotta.
GROTTESCO


Costruito come un film-inchiesta, uscito finalmente dopo almeno un paio d'anni di voci e smentite sulla sua realizzazione, "Il ritorno di Cagliostro"è il terzo film del duo siciliano Ciprì & Maresco, fautori di un cinema paradossale, estremamente grottesco, che aspira a diventare di culto.Narrativamente più curato dei precedenti lavori dei registi, il nuovo film vede l'ingresso di attori professionisti nell'universo delirante figlio di "Cinico tv", come Luigi Maria Burruano, ironicissimo, e Robert Englund, il Freddie Krueger di "Nightmare", ammirevole nel cimentarsi in un'operazione così cinematograficamente rischiosa.Però alcune situazioni si fanno ripetitive, la seconda parte è un pò barbosa.Certe cose suscitano abbondantemente il riso, le trovate grottesche sono spesso efficaci, ma la carica corrosiva che era il motore non dichiarato del loro lavoro precedente, non sembra qui avere la stessa forza.E a volte si cerca con un pò troppa insistenza l'effetto repellente, cosa non nuova, ma alla lunga divenendo provocazione fine a se stessa.

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