martedì 8 maggio 2007

IL MESTIERE DELE ARMI ( I, 2001)
DI ERMANNO OLMI
Con HRISTO JIVKOV, Sandra Ceccarelli, Sergio Grammatico, Giancarlo Belelli.
DRAMMATICO
Ermanno Olmi è un autore che realizza cinema non facile, meticoloso, molto sentito, un cineasta importante e molto serio.Filologicamente "Il mestiere delle armi" è un lavoro eccezionalmente condotto, la cura con cui il tempo narrato dal film(il Cinquecento) è illustrato è impressionante, e il sisma storico-scientifico, ma anche morale, del cambiamento dell'Uomo nel concepire la guerra e l'utilizzo delle armi è percepibile, i dialoghi rarefatti come presumibilmente erano a quell'epoca sono frutto di una ricerca e di una realizzazione degne della massima stima.Con tutto ciò,"Il mestiere delle armi" manca di uno dei motori, e dei motivi, che determinano la passione per il cinema: manca l'emozione, manca qualcosa che dia allo spettatore un palpito, e la pur sostanziosa rappresentazione del dolore e della morte filtrata attraverso l'esperienza di un personaggio storico come Joanni dalle Bande Nere finisce per assomigliare più che altro a un dottissimo, ma fin troppo cerebrale resoconto professorale.L'intelligenza di cui tutto il film è intriso è evidente anche nell'amara ironia della chiusa del commentatore,ma il sapore di snobismo si sente,eccome.

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