DI JOHN G.AVILDSEN
Con SYLVESTER STALLONE , Talia Shire, Burgess Meredith, Burt Young.
DRAMMATICO

Ai tempi della sua prima uscita,venne citato "Marty,vita di un timido", film-Oscar con Ernest Borgnine per la non consueta resa di un quotidiano un pò sordido e verosimile.Il film diretto da John G.Avildsen, che lanciò Sylvester Stallone, attore generico nell'olimpo hollywoodiano è una commedia drammatica, o se volete un dramma con punte di umorismo efficaci, che , in una miscela di "american dream", cronaca popolare, e sentimentalismo misurato, riesce ad essere un bel film.La regia, accorta e non banale di Avildsen presenta bene il quadro della vita di Rocky Balboa, ragazzone trentenne senza arte nè parte,un pò suonato ma di buon cuore, che si trova a fronteggiare il campione del mondo dei pesi massimi,nell'unica cosa che sa fare: boxare. Senza stile, magari, ma con una pervicacia e una resistenza indomabili. La storia d'amore tra i goffi Rocky e Adriana ha momenti di tenerezza spiazzanti, la carica di energia dell' attore Stallone non ha quasi toccato più questi livelli, e si assiste allo scontro finale con la giusta tensione, dato che si sceglie di non peggiorare il film facendo vincere l'eroe.Poi si farà in tempo a contraddire tutto ciò....
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