lunedì 30 maggio 2011

ASSASSINIO ALLO SPECCHIO (The mirror crack'd,GB/USA 1980)
DI GUY HAMILTON
Con ANGELA LANSBURY,ELIZABETH TAYLOR,Rock Hudson,Edward Fox.
GIALLO

A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta il notevole successo di "Assassinio sul Nilo",che schierava un cast ricco di nomi importanti rilanciò Agata Christie come potenziale autrice di soggetti da blockbusters;dopo Poirot ecco l'altra detective inventata dalla signora,miss Marple,anziana zitella abilissima a districare casi delittuosi con paciosa,inesorabile mente deduttiva.Affidato al veterano Guy Hamilton,autore,tra l'altro di quattro film della serie di James Bond,"Assassinio allo specchio",in cui il veleno agisce attorno al set di una pellicola che verrà girata vicino a dove la signora investigatrice vive contempla ovviamente la Marple giungere alle esatte conclusioni prima della polizia:il film è realizzato in modo molto professionale,è un riciclo di vecchie glorie come più o meno propone la storia "cinematografica" all'interno,e difatti vede quattro star di diversi lustri prima come le ancor belle Liz Taylor e Kim Novak,e i più invecchiati maschietti Rock Hudson e Tony Curtis (quest'ultimo il migliore in scena,brillantissimo figlio di buona donna),e tutto sommato non cela una sostanziale inutilità dell'operazione. La suspence è assai relativa,la recitazione generalmente troppo sopra le righe,e il taglio della regia,stranamente,è quasi televisivo:per niente un brutto lungometraggio,per carità,ma quasi un'anticipazione ,un "pilot" della successiva serie di telefilm con la stessa Angela Lansbury (ottima attrice,qui troppo caratterizzante il personaggio però,ed invecchiatissima dal trucco) ad impersonare l'impicciona a fin di bene miss Marple.
DRIVE ANGRY 3D (Drive angry 3D,USA 2011)
DI PATRICK LUSSIER
Con NICOLAS CAGE, Amber Heard,William Fitchner,Billy Burke.
AZIONE/FANTASTICO

La specifica "girato in 3D" è per evidenziare la differenza tra film in effetti realizzati con speciali sistemi per una resa ottimale dell'effetto stereoscopico,e lungometraggi filmati "normalmente" per essere gonfiati successivamente prima di essere mandati in sala,e credo quest'espediente un pò furbo abbia nuociuto alla lunga all'onda di consensi tradotti in incassi della nuova fase tridimensionale che comporta anche un aumento del prezzo del biglietto.Ciò detto,"Drive angry 3D" è un vero filmaccio da exploitation,che tuttavia ha un suo rozzo perchè e vive di una fascinazione comprensibile forse in appieno solo ai cinefili DOC:perchè di fronte ad una storia scritta da qualcuno sotto effetti di peyote,con un vendicatore ritornato dall'inferno,che aggrega una bella figliola per dare la caccia ad una setta di satanisti che gli hanno fatto fuori la figlia e promettono di sacrificare la nipotina (un nonno giovanissimo) per i loro lerci intenti,con un personaggio ambiguissimo che è meno malvagio infine degli adepti di tal mefistofelico consorzio,lo spettatore normale ha ben oltre che alzare sopraccigli e forse anche il sedere dalla poltrona.E la sequenza,che batte anche quella altrettanto improbabile di Clive Owen-Monica Bellucci in "Shoot 'em up" in cui il protagonista ingaggia una sparatoria durante un amplesso,di Cage-John Milton (nome originale,visto che si parla di diavoli e inferni,vero?) che,in pieno atto carnale sgomina e fa fuori cattivi armati di roncole,falci e mazze, è da scult vero e proprio,siamo d'accordo.Però le scene d'azione sono congegnate con abilità,la cavalcata a motore verso una missione impossibile e successivo ritorno a marcia inesorabilmente innescata verso gli inferi sono crude espressioni di cinema-cinema,comprensivo di battute e situazioni sull'orlo del precipizio della Ragion pura,che non è così scontato riscontrare nel film di genere di oggi.E si sa che Cage sta girando di tutto,incluso un imminente sequel di "Ghost rider" in Romania,con Christopher Lambert come nemico,per salvare la ghirba ed incassare il possibile per la sua pericolosa posizione fiscale:eroe di serie B a livello qualitativo(Oscar vinto nonostante),promette di divenire figura di culto nei decenni prossimi a venire,ci scommettiamo?



venerdì 27 maggio 2011

GIARDINI DI PIETRA ( Gardens of stone,USA 1987)
DI FRANCIS FORD COPPOLA
Con JAMES CAAN, Anjelica Huston,D.B.Sweeney,James Earl Jones.
DRAMMATICO




Gli anni Ottanta,dopo il fallimento dell'ambizioso,e notevole, "Un sogno lungo un giorno",sono stati un percorso inverso al decennio precedente per Francis F.Coppola:progetti "in piccolo" meno magniloquenti di quelli che avevano caratterizzato i Settanta,un cinema più "da camera" ("Cotton Club" a parte)che sinfonico,anche se gli argomenti trattati infine sono universali."Giardini di pietra" è un film sulla guerra in Vietnam vista da casa,con soldati lontani dalla guerriglia in Asia,e forse più ancora sulle prime conseguenze di un conflitto perduto:ambientato a fine anni Sessanta in un posto in cui i caduti vengono sepolti,vede due soldatacci invecchiati,come James Caan e James Earl Jones,affezionarsi ad un giovane che in nome di un idealismo patriottico talmente ingenuo da risultare disarmante,il film procede in maniera sommessa,trovando verso la conclusione un impulso ad un tasso emozionale più forte. L'uscita a ridosso degli ultimi film importanti sulla guerra in Sud-Est asiatico quali "Platoon" e "Full metal jacket" ha probabilmente nuociuto a questa pellicola ben costruita,ottimamente diretta e ben recitata,soprattutto da un James Caan che avrebbe meritato almeno una candidatura all'Oscar per la ruvida spontaneità immessa nel proprio personaggio.Però resta un'opera non minore,ma semmai contenuta e senza enfasi,meno ardita di "Rusty il selvaggio" e lo sfortunato musical di cui sopra,più tradizionalistica, che vive il proprio pathos sentimentale quasi con pudore e senza invadenza,in un quadro d'America dimesso e convincente.




giovedì 26 maggio 2011

THOR (Thor,USA 2011)
DI KENNETH BRANAGH
Con CHRIS HEMSWORTH,Natalie Portman,Anthony Hopkins,Tom Hiddleston.
FANTASTICO

Mito nordico trasposto nelle strisce a fumetti di casa Marvel,il Dio del tuono Thor era,comprensibilmente,tra i più complessi da convertire in celluloide:sia per il tono delle avventure del supereroe più potente dell'universo che ha creato Spiderman,Hulk e i Fantastici Quattro,epiche e sovrannaturali,sia per gli allestimenti scenografici riguardanti la patria del titano biondo e di martello armato,Asgard,l'Olimpo per i popoli scandinavi. Ed infatti proprio le scenografie mirabolanti di "Thor" film sono tra i punti saldi di un'operazione miliardaria presieduta da un insolito Kenneth Branagh,che nella lotta di potere tra il protagonista ed il fratellastro Loki vi ha visto radici scespiriane,conseguenti alle responsabilità di un padre potente ma con umane fragilità come Odino,rappresentato da un Anthony Hopkins dalla barba fluente. Tutto sommato,se si considera analoghe pellicole uscite negli ultimi dieci anni a rimpolpare la produttività di sceneggiatori avvezzi a ripetere troppe volte certi schemi del cinema avventuroso e fantastico,di azione in "Thor" ce n'è,ma non troppa,ma anche perchè introdurre spettatori neofiti al mondo del dio guerriero non è cosa semplice davvero,e Branagh non perde troppo tempo,ma ne utilizza il dovuto:il bagno d'umiltà che Thor deve compiere per diventare davvero un eroe è reso un pò in modo spiccio,ma è il messaggio che si voleva far passare,e nell'ottica di un personaggio al quale l'ironia ha sempre fatto difetto,seppure illustrato ad esempio in modo magnifico da Jack Kirby,ci sono degli alleggerimenti umoristici infilati a puntino nel racconto. Difficile dire se questo film avrà un sequel tutto suo,perchè gli incassi,sebbene poderosi,non sono quelli ad esempio dei lungometraggi con "L'uomo ragno",ma comunque rivedremo il biondo Chris Hemsworth riprendere l'armatura,elmo e martello (Mjolnir,ad essere precisi...) nell'imminente kolossal "I Vendicatori",che lo vedrà al fianco di Hulk,Capitan America,Iron Man...



mercoledì 25 maggio 2011

RED (RED,USA 2010)
DI ROBERT SCHWENTKE
Con BRUCE WILLIS,John Malkovich,Helen Mirren,Mary Louise Parker.
AZIONE/COMMEDIA







Da noi arriva con un bel pò di ritardo,anche se ai tempi di Internet si era già letto buone notizie inerenti a questo film:"RED",tratto da una graphic novel DC Comics, vede degli agenti segreti in pensione dover rimettersi in gioco trovandosi sotto tiro in un complotto coinvolgente la Cia e addirittura il vicepresidente USA. Robert Schwentke,che aveva alquanto deluso con "Flightplan",punta su un registro brillante,alternando sequenze d'azione piuttosto concitate a momenti di commedia vera e propria,con John Malkovich,agente sciroccato ma inesorabile,a far da giullare:il cast è di quelli che ogni regista vorrebbe avere a disposizione,contando Willis,Freeman,Malkovich,la Mirren,Dreyfuss, e le esagerazioni tipiche del genere action sono volutamente esagerate per suscitare il sorriso.Vedere appunto la scena in cui Willis scende dall'auto durante un testacoda,e comincia a sparare mentre la vettura gli gira a pochi millimetri dalla gamba,in un andirivieni parodistico della spirale paranoica da sempre sottotraccia nelle storie di spie. Molto probabile un sequel,a giudicare dal finale che racconta del gruppetto di agenti invecchiati ma affatto rammolliti che si occupano d'altro,inseguiti da un nugolo di soldati:considerato il piacevole intrattenimento di questo film,non è augurarsi il peggio.




domenica 15 maggio 2011

CAPPUCCETTO ROSSO SANGUE (Red Riding Hood,USA/CAN 2011)
DI CATHERINE HARDWICKE
Con AMANDA SEYFRIED,Billy Burke,Gary Oldman,Lukas Haas.
HORROR/FANTASTICO

La Disney,chissà come mai,non si è mai decisa a trarre un cartoon destinato a divenire un classico da una delle favole più celebri e più scomposte anche a livello psicanalitico quale è "Cappuccetto rosso":su una sceneggiatura che propone una versione moderna del racconto messo su pagina anche da Perrault,tra i produttori figura anche Leonardo DiCaprio,e si è scelto di affidare la materia alla regista del primo "Twilight",Catherine Hardwicke. Io lo dico fino da "Thirteen" che questa autrice è una furbona che mescola le carte,cincischia con eros,trasgressione e passioni accesissime della giovinezza senza in realtà affrontare seriamente alcun argomento,più che altro giocando a provocare lo spettatore,in conclusione mostrando il meno possibile,e se bisogna essere onesti fino in fondo,a raccontar poco e confusamente.L'intento di "Red riding hood" era interessante,ma la regia e lo script sprecano quasi tutto il potenziale della rilettura della fiaba,tra le più macabre mai ideate,con effetti speciali abbastanza balzani,e un grado zero di suspence,anche su chi possa tramutarsi nel conosciutissimo "lupo cattivo" che assedia il paesino ove la protagonista vive. Un'ennesima partecipazione mercantile di Gary Oldman ed un'interpretazione della nonna che fa poco onore alla carriera di Julie Christie,ed un'altra volta Amanda Seyfried pare sul punto di spiccare il volo verso una carriera da star,ma le hanno scritto poco bene il ruolo:aggiungiamo un finale spiccicato da "Wolf",storia di lupi mannari con Nicholson e la Pfeiffer,e la definizione di un maldestro film irrisolto è più o meno compiuta.



giovedì 12 maggio 2011

SCREAM 4 ( Scream 4, USA 2011)
DI WES CRAVEN
Con NEVE CAMPBELL,Courteney Cox,David Arquette,Emma Roberts.
THRILLER

Torna sul luogo dei delitti Wes Craven,creatore di due saghe orrorifiche di un certo impatto commerciale oltre che tenute di gran conto dagli appassionati del genere:"Scream",che vede imperversare un killer (o più d'uno) vestito con una tonaca e camuffato con la ormai celeberrima maschera del teschio urlante,oggi ribattezzato "Ghostface",nella cittadina di Woodsboro,e le cui numerose vittime sono sovente ragazzi appassionati di cinema horror o slasher,che elencano prima di venir massacrati regole e schemi dei loro film preferiti,giunge al quarto capitolo.Dopo undici anni ritroviamo l'eterna scampata alle lame degli assassini seriali Sidney,il poliziotto cretino ma dotato di nove vite Linus,la giornalista Gale che si è poi sposata con il medesimo,essere di nuovo alle prese con una catena di omicidi perpetrata da nuovi menti diaboliche,con la consueta rosa di potenziali mostri:una dote della serie è sempre stata l'ironia,che nemmeno qua manca,si veda il duplice delitto dei poliziotti,ed in più si ricordano il gusto (auto)citazionista di Craven e dello sceneggiatore Kevin Williamson,i voluti distinguo dal "pornohorror" alla "Saw".Detto questo,però il plot ripete scene che abbiamo già visto numerose volte,anche nella stessa serie,e la soluzione del mistero,che a conti fatti non è così complicata,anzi,è abbastanza intuibile prima che i giochi si chiudano.Un pò troppo tirato per le lunghe,spreca un'occasione incredibile per realizzare una scena da antologia del thriller come quella della serata-maratona della serie nella serie "Stud",conferma l'abile mano craveniana nel gestire ritmo ed imbastire un racconto,ma se questo fosse,come pare,il primo capitolo di una nuova trilogia,non c'è di che entusiasmarsi troppo.



LA CITTA' VERRA' DISTRUTTA ALL'ALBA (The crazies,USA/EAU 2010)
DI BRECK EISNER
Con TIMOTHY OLYPHANT,RADHA MITCHELL, Joe Anderson, Danielle Panabaker.
HORROR

Quasi trent'anni dopo l'uscita dell'originale,che confermava la fama di George A.Romero come gran teorico del Caos prodotto dal rischio di militarizzazione e ultraconsumismo di certi aspetti della mentalità statunitense,"La città verrà distrutta all'alba" viene rifatto da Breck Eisner,regista di un paio di pellicole,tra cui "Sahara",che avrebbe dovuto dare il via alle avventure di Dirk Pitt,personaggio creato da Clive Cussler. Nella nuova versione il taglio è meno "documentaristico",si è mantenuto lo spunto in cui una sostanza creata nei laboratori in cui si progettano le armi chimiche cade in un corso d'acqua e fa impazzire la comunità di una cittadina periferica degli USA,ma si è virato verso uno schema consueto dell'horror a tinte epidemiche,con un gruppetto di resistenti in fuga sempre più falcidiati da chi è stato contaminato. Non esente da influenze à la Stephen King,con evidenti sarcasmi verso l'America più ghiozza e reazionaria di Bush II e la Palin, il film tutto sommato si lascia seguire senza eccedere in grand-guignol,con violenze preventivate e qualche azzeccato momento di suspence:semmai,è misterioso come una donna incinta come la coprotagonista Rhada Mitchell sopravviva a vari incidenti,tensioni,e cadute senza l'ombra di una perdita di sangue,compreso lo showdown conclusivo,che mostra quel che nell'originale romeriano era stato tagliato,un'esplosione nucleare attuata dagli spicci soldati arrivati a presidiare l'area. Per il resto,c'è ritmo,non ci si annoia,ma permane un sostanziale senso di inutilità dell'operazione.



MACHETE ( Machete,USA 2010)
DI ROBERT RODRIGUEZ
Con DANNY TREJO, Jessica Alba,Michelle Rodriguez,Steven Seagal.
AZIONE

Generato su spinta dei fans dopo averne visionato un fantomatico trailer ai tempi di "Grindhouse",ecco arrivare sugli schermi nostrani,un pò troppo tempo dopo l'uscita in patria, "Machete",action-movie con protagonista un caratterista dalla faccia segnatissima,di quelli che da sempre sono ai margini delle storie e delle inquadrature,come Danny Trejo,da tempo figura di culto tra i cinefili. Robert Rodriguez,nel suo progetto più estremo e giocoso, si scatena in un'escalation di violenza parossistica,che sgraffigna da John Woo e tanti altri,vedi la sparatoria in chiesa,in cui ogni possibilità di scontro è survoltata al massimo livello. Lo schema narrativo è quello della vendetta,amalgamato al complotto politico ed alla ribellione dei miserandi:se da un lato ogni atto sterminatore è sparato a tutto schermo,con teste che esplodono,arti mozzati (addirittura nel prologo Machete usa una mano tagliata di un nemico per sparare ad altri),e delizie del genere, è chiara la chiave demenzial-irrisoria con cui la pellicola deve essere visionata,con parti minori assegnate a nomi altisonanti come DeNiro,che vede oltretutto Steven Seagal,una trentina di chili appesantito rispetto ai suoi esordi al cinema e dotato di un toupet al limite dell'indecoroso,prestarsi con sana autoironia all'iniziativa del regista. Tra l'altro,un personaggio supermacho che trova i migliori alleati nelle belle ribelli Jessica Alba,Michelle Rodriguez e Lindsay Lohan è uno sberleffo ulteriore della regia alle convenzioni del cinema d'azione che non dispiace.E gli annunciati,un pò per scherzo,ma chissà quanto,ulteriori due seguiti delle avventure al chili e sangue dell'attempato castigatore che uccide con qualsiasi cosa abbia in mano,potrebbero divenire parte di una serie ferocemente birbante,che finge di essere trucida mentre in realtà ammicca alle memorie degli appassionati di cinema tout court.